La mia valigia

Quando due settimane fa ho preso la mia valigia per prepararmi ad andare via, l’ho trovata ammuffita.. in effetti era dal viaggio di nozze che non la usavo più e questo inverno il solito problema di umidità è stato più problematico degli altri anni (il povero deumidificatore non ce la faceva).
Muffa a parte, mi sto rifacendo delle miglia mancanti: col sig. N siamo stati a Roma-Montalto di Casto-Valentano-Todi-Baschi, con i miei siamo andati a trovare mia sorella in Puglia (poi ne scriverò) per cui Vieste-Monte Sant’Angelo-Manfredonia-Roma-poi Frieda in treno, venerdì vado a Siena e torno sabato passando per i colli piacentini e prima delle vacanze andrò anche a Viterbo.

Insomma, mi sono scrollata via anche io un po’ di muffa!

Ce l’ho, manca, ce l’ho..

Sabato si parte e a me sta montando la domanda esistenziale “Cosa mi sto dimenticando?”.

  • passaporto
  • valuta straniera
  • carte di credito, bancomat
  • patente internazionale
  • voucher, biglietti, ecc.
  • assicurazione sanitaria
  • piano di viaggio

Per il checkin online tocca attendere domani.. che altro?

Frammenti

Il treno mi fa venire invariabilmente sonno. 16 minuti che siamo partiti e io già inizio a sbadigliare..
Ho riempito il computer di cose da fare durante questo viaggio e mi sto già chiedendo se concedermi un pisolino o meno, o meglio, quando.
I rumori della prima sono quelli di un ufficio.. non ci sono conversazioni famigliari da origliare, problemi comuni su cui sorridere; ci sono gli Zampetti del nuovo Millennio (ma per quanto, ancora, sarà nuovo questo Millennio?) attaccati al cellulare che parlano tenendo un mezzo tono che vorrebbe non disturbare, ma arrivare comunque forte e chiaro a chi sta all’altro capo della cornetta (ci sono ancora, tra l’altro, le cornette?). Il massimo dell’emozione è stata una sciura (di quelle bene, per intenderci) che ridacchiando ha confidato ad un conoscente che c’è stato un errore e hanno assegnato lo stesso posto a due persone e che lei è stata spedita in seconda.. la descrizione del posto assegnato mi ha ricordato certi annunci immobiliari.

Corsica for dummies: indirizzario

Trasporti:

Campeggi:

Musei:

Vino:

Ristoranti:

  • La Sassa, Chemin de la Tour – 20217 Nonza
  • U Spanu, av. Xavier Lucciani, 4 – Corte
  • Zanzibar, Hameau du canal, 20253 Patrimonio, Francia (accanto alla distilleria Altore)
  • Le Liamone beach, Plage du Liamone – 20118 Sagone
  • Restaurant A Torraccia, Résidence Sagone Plage – 20118 Sagone
  • Aux coquillages de Diana, Route de l’Etang de Diana – 20270 Aleria
  • Restaurant La Pagode, Route de la Marana – 20620 Biguglia
  • Restaurant L’Ombree, Le Port – 20217 Saint Florent

Corsica for dummies: the end

Spiaggia grazie. È l’ultimo giorno e bisogna usarlo bene.
Alle 10:50 ho un appuntamento telefonico per una intervista per parlare di Wikipedia e discutere qualche nius dell’edizione tedesca, ma accidentalmente dimentico il cellulare e me ne accorgo troppo tardi. Mi sono sentita veramente una schifezza!

A parte questo la giornata trascorre tranquilla: dal maneggio accanto a noi esce un pony con un bimbo alla sua prima esperienza, poi una serie di cavalieri in costume da bagno che montano a pelo. Spingono i cavalli in acqua e arrivano a bagnarli per oltre un metro.
Il sig. N è un po’ schifato all’idea di fare il bagno insieme a 7 equini, ma gli faccio presente che il mare è grande e ci finiscono dentro schifezze decisamente peggiori.
Pranziamo all’ombra, sulle nostre stuoie, e poi ci lanciamo in una partita a carte mentre valutiamo cosa fare nel pomeriggio.

In lontananza si sente tuonare e sullo sfondo c’è una luce strana. Pian piano il temporale si avvicina e noi “mettiamo in sicurezza” il campo. Arriva prima il vento e poi la pioggia.
La tenda si piega e il sig. N si preoccupa molto, io ho visto di peggio anni fa in Croazia e mi godo traquilla gli eventi atmosferici.
Spiove, andiamo a Bastia a comprare gli ultimi regali, poi rientriamo e il sig. N salda il campeggio, che domattina si parte prestissimo.

Io lavo i piatti e il sig. N abbatte i sedili e inizia a caricare.
Ceniamo al ristorante qui, perché non possiamo muovere la macchina, poi ci fermiamo nello pseudo-bar all’aperto dove fanno vedere il concerto di David Gilmour dei Pink Floyd alla Royal Albert Hall.
Giochiamo a carte, io bevo birra, ci dividiamo un dolcetto.
Quando finisce prepariamo le cose per la notte e per domattina e carichiamo il resto.

La notte è fresca, dormiremo bene!

Corsica for dummies: la birra, le ostriche e il vino

Oggi abbiamo in programma la visita del birrificio Pietra (uno dei due produttori locali di birra), il pomeriggio si vedrà.
Trovare il birrificio è abbastanza arduo: la via fornita come indirizzo porta solo nei pressi e i cartelli che lo indicano sono microscopici.
Arriviamo che è appena finita la visita precedente e ci fanno partire al contrario: prima degustiamo, poi visitiamo.

La Pietra (ambrata con farina di castagne) la conosciamo e ci piace, la Serena (bionda) il sig. N l’ha già bevuta e non la stima molto, la Colombra (bianca con erbe della macchia in infusione) ci piace perché non sembra troppo una weiss.
Iniziamo il giro: prima la spiega in francese, poi in italiano. Io devo sempre essere richiamata all’ordine perché vado in giro a fare le foto.
Per un birrificio che esporta anche all’estero ci aspettavamo qualcosa in più: in realtà producono solo 1100 litri alla settimana e lo stabilimento è piccolino.
La gita è stata comunque interessante e uscendo compriamo un po’ di gadget e birra da portare a casa.

Ora tocca allo shopping. Sono senza calzoncini corti e pur di non fare il bucato (e un po’ anche perché effettivamente mi mancano) andiamo a comprarli.
Arrivando ho visto che c’è un Kiabi nei dintorni e puntiamo lì. Terminato lo shopping valutiamo il problema pranzo e il sig. N propone di anticipare la visita ad Aleria, la romana Alalia.
La strada corre tra i vigneti della costa verde, il panorama assomiglia un po’ a un’Umbria pianeggiante con accanto il mare.
La prima meta è lo stagno di Diana, dove la guida suggerisce un ristorante galleggiante.

Il consiglio è azzeccatissimo, mangiamo ostriche e cozze a pochi metri da dove vengono prodotte e sono buonissime. Il ristorante è panoramicissimo e di fianco a noi, in acqua, nuotano i pesci richiamati dal pane che i nostri vicini gli lanciano.
Ad Aleria visitiamo il museo, coi reperti romani, fenici ed etruschi.
Quando ci incamminiamo per il sito archeologico inizia a diluviare e rinunciamo.

La guida suggerisce di visitare la cantina Mavela e noi non possiamo esimerci. A Mavela producono whiskey, ma non c’è nulla da visitare se non il negozio/esposizione.
È un po’ caro ma ha il pregio di raccogliere il meglio della tradizione enogastronomica corsa.
Compriamo un paio di cose, poi usciamo in cerca della cantina di cui abbiamo assaggiato il Muscat a pranzo, Casabianca.
È sulla strada per il ritorno e la signora che ci accoglie è brillante: il sig. N si informa se lei parla italiano e lei (in francese) ci risponde che non importa cosa parla, in qualche modo ci intenderemo.
Assaggiamo il vino (medaglia d’argento) e ne compriamo 6 bottiglie.

Il ritorno annega lentamente in un po’ di traffico, di spesa per la cena, di cena e partite a carte.

Corsica for dummies: le cascate degli inglesi

La sveglia suona alle 7, ma noi non ci muoviamo prima delle 8.
Stavolta smontare e caricare la macchina è più agile, forse perché ciascuno ha in mente cosa fare e dove mettere ogni cosa.
Abbiamo intenzione di tornare sulla costa orientale, possibilmente poco sotto Bastia per essere comodi col traghetto.
A poco meno di metà strada ci fermiamo: voglio vedere Les cascades des Anglais a Vizzavona.

Il sentiero parte dal parcheggio presso Foce e si inerpica fino ad una fortezza in rovina per poi tuffarsi in un magnifico bosco.
A parte la salita iniziale il sentiero è tutto a mezza costa e le uniche difficoltà sono oltrepassare le radici di un albero (scivolose) e attraversare due o tre pietraie.
Come prevedibile l’acqua che “casca” è pochissima e il posto è pienissimo di gente, ma è bello uguale.
La cascata, infilandosi tra enormi massi, forma dei microlaghetti dove è possibile fare il bagno. Il sig. N si bagna fino al ginocchio e poi desiste, mentre io scivolo dentro completamente. L’acqua è freddissima e molto piacevole.

Rientriamo velocemente alla macchina, mangiamo qualcosa e ripartiamo.
Sulle guide ho trovato un campeggio 10km a sud di Bastia, sulla fascia di terra compresa tra il mare e lo stagno di Biguglia.
È l’unico campeggio della zona, è immenso e abbastanza pieno. Non ci piace un granché, ma non abbiamo alternative.
Montiamo il campo tra pini, eucalipti e querce da sughero.
Stufi di viaggiare, ceniamo al ristorante del campeggio, che tutto sommato è meglio di quel che promettesse.

Corsica for dummies: del windsurf e dei calanchi

Ieri il sig. N è rimasto affascinato dal windsurf e vuole assolutamente provare.
Ci hanno detto che a Sagone forse li affittano e così andiamo. In effetti su una delle spiagge li troviamo.
“Un’ora o due?” mi chiede il sig. N “meglio iniziare con una”.
Io sono ancora scottatina e vado in giro (e in acqua) con la sua maglietta. Non posso fargli compagnia sul surf, ma gli darò indicazioni nuotandogli intorno, memore dei miei trascorsi (15 anni fa..).
Sulla carta è tutto molto semplice, ma la prima mezz’ora di tentativi vola via in altrettanti tuffi. Poi i primi risultati: pur non riuscendo a stabilire la direzione e rischiando sempre di falciare via qualche bagnante, il sig. N sta su!
Io posso rifugiarmi sotto l’ombrellone. Un po’ di lettura, poi pranziamo in un posto che può essere tranquillamente dimenticato.
Torniamo in campeggio a pisolare, ché il mio rossore non dà scampo, poi il sig. N mi sveglia e ci incamminiamo verso le calanche di Piana.
C’eravamo passati in mezzo all’andata e mi erano sembrate bellissime: rocce rosse, che sembrano scolpite, tra cui le auto passano a pelo. C’è un sentiero panoramico che in un’oretta di cammino dovrebbe mostrare cose meravigliose.
In realtà all’inizio c’è una zona abbastanza ampia di pietre interessanti, poi ci si tuffa nel bosco e si sbircia qualcosa ogni tanto.
Il sentiero è segnato, ma null’altro. Niente indicazioni né descrizioni.
La meta vale di per sé tutto il cammino: una terrazza a picco da cui si scorge vagamente Porto e le baie vicine. Il panorama è bellissimo!

Ora che torniamo alla partenza sono le 20:30 e abbiamo la fortuna di vedere il sito al tramonto. Il tragitto verso casa è tranquillo e ci fermiamo al solito ristorante, per cenare e giocare a biliardo. Ultima volta, visto che domani traslochiamo.

Corsica for dummies: il giorno gatto

Il sig. N l’ha ribattezzato “il giorno gatto”. Oggi spiaggia e riposo.
Il mare è un po’ grosso e torniamo dov’eravamo ieri sera, alla spiaggia di Liamone, dove il mare è più pulito.
Giochiamo con le onde, poi dormiamo, leggiamo, chiacchieriamo. Facciamo il bagno nella laguna (che è di acqua dolce) dove un gruppo di tedeschi impara ad andare in windsurf.
Pranziamo al ristorante, giochiamo a biliardo, torniamo in acqua.
Alle quattro, decisamente abbrustolita, dò forfait.
Andiamo a fare la spesa (paté di cinghiale, insalata e cipolle) e poi andiamo a prendere il fresco in campeggio.
Stasera si gioca a carte e il sig. N mi umilierà ad un gioco che conosco da quando so contare (Pinnacolo)!