Voi del nord

Gli ultimatum temporali mi fanno un sacco ridere.
Ricevere e lanciare dei “che fai?” sta diventando un’abitudine.

L’altra sera facevo il ragnetto nel buco, immersa nell’umore strano. Schivare i tentativi per farmi uscire dal buco è stato difficile.. erano troppi.
Non sono troppo orgogliosa di avercela fatta.. ma contenta dei tentativi e del modo sì.

(..non è vero che mi assilli, l’ho sempre detto..)

Transfert

Ho pensato che non posso continuare a scrivere le mie verità assolute a uno (che magari mi dà anche retta) e poi non provare a fare lo stesso per me.
Così sul finir del giorno mi sono ritrovata a comporre un sms..

(..e ridendo pensavo che C usa gli sms come io uso IRC..)

Secanti

Sms che si incrociano con una telefonata (di cui mi assumo la responsabilità :-D ).
Una offerta strana, che mi lascia senza parole perché non la capisco: “..d’accordo. Grazie!” e poi un saluto veloce.
..e verso sera il tema cambia.. sorridi e prendila così, senza troppe domande.

(..quando il gatto non c’è i topi ballano..)

Mezza

Storie di bimbe che si intrecciano, come gli sms coi fanciulli.
Le nuvole corrono veloci nascondendo a tratti le stelle.
È la mezza e seduta fuori ho freschino.

(..”..per esempio, se le augurassi ora la buona notte..”..)

CTM (puntata n° 4927): i dormiglioni

Lui è argomento di conversazione da almeno una settimana.
Lei ieri sera si è svegliata, forse.
La lieta scoperta, la crisi di panico, “ora che faccio? la porto da lui!”, io che lo chiamo e gliele porto.
Un novello Claudio Amendola affamato fa lo splendido e cerca di mangiarsela al volo. Ne consegue un mare di risate dopo.
..lei che mi guarda con aria confusa e manco vuole ammettere che forse si è svegliata e ha intuito. E non sa neanche cosa pensare, perché lui è talmente fuori (in senso buono) dai suoi standard che la spiazza. E mi guarda. E mi dice che non vuol sapere, perché sa che se fosse, io saprei perché lui sicuramente me l’avrebbe detto.
E io che faccio?
Sorrido sorniona e attraverso Roma ridacchiando.

(..io non c’entro..)

..tutto sbagliato, baby, tutto sbagliato, darling!

Sms. Contro sms. Un “umpf!” e mi prendo della permalosa. E poi una lunga telefonata.
Uno, due.. e soprattutto tre. Le solite cose che non voglio dire, non voglio ammettere, non voglio pensare e non voglio sentire.
Parlavo, mi tiravo indietro e di sottofondo lui rideva. Come sempre, no?

F hai mai visto un casino del genere?
RR (risata)
RR da te non mi aspetto niente di diverso. Pensavo che crescendo saresti migliorata e invece peggiori..
F l’allieva supera il maestro :-P
RR beh, non ti allargare ora!
F dai, dammi qualche consiglio di quelli che sai che tanto non seguirò..
RR ah, beh, allora sì. Dunque..
RR 1. se facessi quello che dici sarebbe ottimo, ma tanto non lo farai mai
RR 2. eddai..!
RR 3. aspetta il cadavere portato dalla corrente
F ..

..tanto non lo farò mai, tanto non gli darò retta, tanto continuerà a non ammettere. Fino alla prossima telefonata notturna in cui io parlerò, parlerò e lui riderà. Un sacco. Come stanotte, del resto.

(..qui per fare un bilancio non ci tiriamo mai indietro, basta solo trovare la scusa giusta. Quella di ieri sera era la fine dell’estate e le “news” della serata. Alla fine poi ci sono i buoni propositi, quelli che non seguo mai ma che faccio sempre. Del resto le brave ragazze..)

Mezze misure

Ieri sera alle 19.30 a Roma c’erano 23°. Dieci meno di una settimana fa.

(..e io non sono ancora andata in ferie! Ridatemi un po’ di caldo, please.)

Oltre

Ieri sera ero oltre la stanchezza fisica, oltre il casino/stress lavorativo, oltre le pm, oltre la confusione e ben oltre la voglia di uscire, ma Tiff mi ha trascinata fuori quasi di peso.
..e ha avuto l’inaspettato piacere di vedermi ubriaca senza aver toccato una goccia d’alcool, ridere come una matta mentre lei cercava di bere al nasone di Campo.. ridere così tanto che pare abbia contagiato anche qualcuno nei dintorni, mentre lei seccata borbottava “È una cretina!”, e continuare a ridere e a dire cazzate per tutto Trastevere, provando anelli che tanto-non-compro-perché-mi-stanno-male e facendo versacci mentre li toglievo, associando pensieri in libertà e tremenda ironia su quanto vedevo, pensavo o diceva lei..
Ricominciando a ridere quando siamo entrate a comprarci una birra da bere in giro tipo alcolizzate e la fanciulla al bancone ha continuato a parlarmi in inglese sebbene la mia risposta in italiano (mi arrendo.. in pieno stile Leofigo posso tentare di affermare che sono troppo straniera per questo Paese!!)..
ritrovandomi ad attraversare il L.T. con la mia magnifica borsa nuova che vibrava per una chiamata inaspettata (ah, la meraviglia dello stupore delle cose inaspettate..) e fermarsi a chiacchierare sull’ansa sul ponte, non riuscendo a sedermi sul muretto perché parlo al telefono e poi perché rido e poi perché mi sento impedita.. e poi sentire il vento in faccia e guardare i lampi e pensare che Roma mi piace proprio, e voler buttare giù la coppietta che limona a un palmo da noi, perché insomma va bene essere .. ma non sbandierarlo sotto il nostro naso :-D
..e sentire le teorie economiche di Tiff sul risparmio e crocifiggerla un po’ perché è matta.. e pensare che cacchio! ho voglia di evadere, viaggiare, ma anche di riposarmi.. e come farò a fare tutto in 9 giorni non è noto, ma non importa.
C’è il vento e io rido e mi sono dimenticata della confusione e la mia Ceres rossa è fantasticamente fredda e rossa e quindi che altro mi importa?

Aria di vacanze

Ieri sera sono collassata sul letto a godermi il freschino e guardare la luna.
Verso l’alba ho iniziato a svegliarmi perché faceva freddino.. (ma sono pigra, e mi sono tenuta il freddino)
Quando sono uscita di casa c’era odore di Sila.
Ora di vacanze?
po’ esse..

Voglia di..

Il prossimo che mi dice che va in vacanza in Sardegna, caccio un urlo in pieno stile uncyclopedia.. anzi, peggio.

Non so perché ma mi è venuta questa incredibile voglia.. mi piace un sacco la Sardegna anche se le due volte che ci sono stata avevo con me situazioni strane (Sardegna catartica.. ci si sono schiantate ben due storie :-P ).

Ho voglia di camminare per ore su is Arenas, dimenticare tutto mentre osservo i chicchi di is Arutas, tornare a Su Mannau e perdermici per un giorno, imboccare la Carlo Felice sotto il sole torrido godendomi l’aria condizionata e cantando De Gregori a squarcia gola, sdraiarmi sulla spiaggia di sera e sprofondare davanti a quel cielo nero di stelle..

(..e ce ne sono stanotte di stelle forse miliardi, cuore non parli?)