Stare in disparte a sognare

Tiff è diventata grande.
Ha smesso di giocare con il fidanzato e l’amante, ha mollato entrambi (o forse da uno si è fatta mollare, ma è irrilevante) e ora ha una storia seria.
Così mi tocca mandare in pensione la bocca della verità e osservare lo scorrere quieto della vita.

Ma mi mancano i nostri oroscopi per sfatare l’inizio della giornata in metro, i nostri tete-a-tete al giappo che non c’è più, dividerci il lettone e addormentarci a metà di una frase e risvegliarci per finirla, il fascino delle bottiglie di Falanghina, le sceme al ristorante sardo, il cono gelato della sua ciucca più folle, le scarpe del matrimonio. E mi mancano ancora di più tutte le volte che una di noi due alza il telefono e chiama e parla. Perché non c’è mai stato bisogno di girarci in giro, ma dritti al sodo, considerando chi siamo, il buon sangue che non mente, e tutto quello che è successo in questi anni. Possiamo perderci per mesi, ma non ci perdiamo mai.

(..per riscaldarmi la pelle, guardare le stelle e avere più tempo più tempo per me..)

Ti sei riadattata a Milano?

Quando uno si sente fare la stessa domanda (o domande simili, insomma) nell’arco di un periodo troppo breve, forse è il caso di rifletterci un attimo.
A Roma lavoravo in centro (prima in corso Vittorio e poi in piazza Esedra), a Milano lavoro in centro (piazza Cadorna).
A Roma vivevo in centro o quasi (sotto l’ingresso dei musei Vaticani), a Milano faccio la pendolare.
A Roma uscivo dall’ufficio e inforcavo la metro per andare a fare la spesa vicino casa o mi dilungavo a fare due passi e guardare i negozi (via Cola di Rienzo, via Candia); a Milano salgo in macchina e mi tuffo nel traffico in direzione casa o inforco la bici, corro in stazione, salto su un treno e al massimo vado a fare la spesa (supermercato scrauso vicino casa o centro commerciale se ho voglia di prendere la macchina).
A Milano vado in giro in bici e ho un parco a due minuti dall’ufficio dove pranzare tranquillamente, a Roma piazza Esedra era soffocante (traffico, rumori e niente verde).
A Roma c’è il ponentino.
Il mare (non un gran mare, ma comunque..) non è distante da Roma; vicino a me ci sono un po’ di laghi (Segrino, Lario) e i miei hanno la piscina in giardino.
A Roma avevo un terrazzo enorme, qui ho un terrazzino microscopico e pur avendo più che dimezzato i vasi che avevo, non mi ci giro.
A Roma sono nate tante belle cose (il sig. N, Tigro, WMF, Tiff&Tess..), a Milano ne sono nate tante ma finite altrettante.

Autoreferenzialità

F ..e quella volta che tu hai detto.. blàblàblà
N ma non è vero, non l’ho mai detto!
F sìssì, c’è scritto pure sul mio blog
N ..

(..io sto ancora ridendo e il signor N sta ancora prendendo a capocciate lo spigolo..)

Filmz

Sabato sera ho visto “Ti amo in tutte le lingue del mondo” (Pieraccioni) e “Uno su due” (con Fabio Volo).
Il primo era scemo ma faceva sghignazzare terribilmente, il secondo noiosoooooooooooooo, di quei film in cui non succede niente e il protagonista ti sta sulle palle ed è comunicativo come un.. astice lessato, ecco.

(..almeno il noleggio lo offriva Ugo :-p)

Nel traffico

Sul finire di via Nazionale, in macchina con Tiff che ciaccoliamo, sento vicinissimo un “Amore, non mettermi sotto..”.
Mi giro e ho accanto un fanciullo in motorino. Rallento e ironica lo faccio passare “Prego tesoro”.
Lui sorride e se ne va lanciandomi un “..è meglio se sto sopra!”.

(..Tiff “Però era belloccio”. Io “Però aveva una bella voce”. Poi ci guardiamo e ridiamo come sceme..)

Airbus

F vado a telefonare al meccanico..
F e a sentire quanti miliardi mi costa rimettere a nuovo la jollyroger..
F :-|
m7 Che ha?
F clacson ko
F condizionatore ko
F un po’ lucine interne rotte
F e già che ci sono faccio la revisione
F che dovrei fare entro fine agosto..
m7 Sembra la checklist di un Airbus 380 :-D
F prrrrrrrrrrrrrr!

(..3-400€!)

Come va la giornata, o mio amore etilico?

Ammetto di essermi meritata sms del genere dal signor N, dopo ieri sera.
Per la seconda volta in vita mia mi sono ubriacata (ma stavolta la notizia non uscirà sul Gazzettino di Cosenza!)..
Le scusanti del caso sono:
# non era mia intenzione
# non ho poi bevuto così tanto (o forse sì) è il mix che mi frega
# è tutta colpa del signor N (che all’accusa, quando ero ancora sobria, “tu stai cercando di ubriacarmi” ha risposto sornione “sììì”)
Le controindicazioni sono state:
# in frigo non c’erano limoni e io e il mio stomaco abbiamo chiacchierato finché non mi sono addormentata
# ho cercato di lasciare una caviglia in bagno
# i miei ricordi arrivano fino a un certo punto della serata e poi stop

È stato emblematico il risveglio:
(suona la sveglia)
/me si alza
N come va il piede amo?
/me pensa “starà ancora dormendo.. chissà perché mi chiede del mio piede”
F bene!
..poi ho fatto esattamente due passi e ho visto le stelle. Quando sono tornata dal bagno mi sono dovuta far spiegare cos’era successo.

(..dal dolore credo di aver preso una di quelle storte mitiche che ti fanno ululare per ore.. quasi quasi non mi dispiace non ricordarmelo!)

Blogghitudine

F D, prima che me lo dica..
F lo so, ho un blog spesso criptico
F ;-)
S no…
D detto con i miei termini non si capisce un cazzo

<sviolinata>Tu poi sfoggiavi uno splendido sorriso, disarmante e del tutto incompatibile con la leggenda del mattarello.</sviolinata>

(..parole, parole, parole.. ma quanto parlo?)

Mordere

È che io l’acqua l’adoro.
E ritrovarmi incazzata nera e contorta e arrovellata sotto un temporale senza che mi passi è proprio strano. Quasi impossibile.

Quasi.

Infatti stasera è successo.
E quando sprofondo in me e decido di farmi il culo.. lo faccio bene. Fino in fondo.
E se fino in fondo significa condensare tutto in una mail che assomiglia più ad un post che ad una mail, che un po’ gira intorno al punto.. beh, non importa. L’ho fatto.

Ho preso un’incazzatura e l’ho fatta diventare coraggio per fare una cosa codarda. Lo so che certe cose si fanno guardando in faccia le persone. Lo so.

(..tanto poi passa. Davvero.)