Lingue lunghe

M com’è andato il lavoro?
F bah, insomma. Uno schifo come al solito. Solo che stasera me la sono svignata, ho proprio tagliato la corda.
M ma come?
F oh, senti.. ieri avevo chiesto due ore di permesso e mi hanno inchiodata lì e alla fine ho avuto solo un’ora, quindi guarda..
M ma gliel’hai detto che dovevi andare alla Sapienza?
F no
M e perché non le racconti queste cose in ufficio? danno lustro all’azienda
F mamma lascia perdere, tanto non capisci..
(..seguono urlacci folli da più o meno ambo le parti..)

Nella mia esperienza lavorativa dire “datemi due ore di permesso/un giorno di ferie/altro perché devo parlare a un convegno/a una tavola rotonda/altro” porta solo due possibili conseguenze:
# il capo pensa che se hai altri interessi oltre al lavoro che ti fanno addirittura chiedere ore di permesso, allora non lavori a sufficienza
# ti invidiano

(..del resto i miei non brillano per proprietà della lingua: quando sono venuta a lavorare qui, mio padre si è premurato di fare quattro chiacchiere con il mio capo e di raccontargli che “alla Frieda non piace mica programmare”.. in fondo mi avevano solo appena assunta per fare il programmatore :-|)

geni/1

Mi sono ritrovata a dire al signor N le stesse identiche cose che mia madre mi ha sempre detto a tutte le mie influenze.

(..è inutile: per quanto uno ci combatta in certe cose uno continua ad essere identico ai propri genitori..)

Ugo’s

La sorellina britannica trasloca da Cirencester a Cardiff, causa cambio di lavoro.
Qui ci sta venendo voglia di imitarla in entrambe le cose.

Sketch: mammitudine

U la mamma mi ha detto che le hai detto del signor N
F yep, mi hanno interrogato e colta sul fatto
F che ha commentato lei?
U “mi sembra carino, ma sai ci sono tante altre cose da valutare, sarà bravo, intelligente?”
U ihihih
U ha detto che è proprio bellino
U (parole sue)
F ahahaha

Specialista

Tempo strano, pioggia, calma, acquazzoni, vento, un angolo di tramonto rosso e la voglia di fotografarlo.
Rubo il nuovo giocattolino del babbo (Nikon D200) e mi appresto a uscire, borbottando tra le risate generali “Quando c’è un bel tramonto ci vuole la specialista dei tramonti!”.
Temo fosse un tramonto timido.. quando sono arrivata fuori si è rapidamente nascosto dietro a una nuvola..

Nun c’a fazzu ‘cchiù

È che non posso uscire sempre tardi e poi finire anche nelle schermaglie verbali, perché se no è garantito che io perda. Soprattutto quando dall’altra parte della cornetta c’è un papà in splendida forma che martella a 360° sulla città in cui vivo, sul suo aeroporto, sui suoi abitanti.. con tanto di citazioni bibliche, un misturotto tra politica, punizioni divine, esorcismi, scismi italici e qualche altra cosa che mi sto sicuramente dimenticando.

(..mi sono schierata tra i peccatori e l’ho invitato a trasferirsi in Inghilterra dalla figlia minore, ma ovviamente la regina non gli va bene..)

Sketch: PdV

M Amelie1 saluta Frieda che se ne torna in esilio
F ..veramente io ci vivo a Roma..
1 Amelie è il piccolo cane
(..e comunque ho sciolto un dubbio linguistico banale ma vitale: Roma = casa, Arcore = casa dei miei..)

Sketch: la molestatrice

F ..vado a casa, buonanotte!
K ..mi raccomando evita gli sconosciuti..
F come al solito ;-)
K sì, vedi di lasciarli stare!
F ..

(il che mi ricorda che la mia prozia mi saluta sempre dicendomi “fai la brava!” e la mia risposta standard è “come al solito :-P”.. )