Verba volant

Ci sono certe mail che rimangono dentro. Certe frasi negli sms che risuonano.
Parole di telefonate, il tono.
E i silenzi.

(..e anche delle risposte un po’ del cazzo dette con il mio tono più cortese e insincero, per mascherare una risposta vera che spingeva per emergere..)

Sedici

Stamattina venendo in ufficio ho avuto una rivelazione: mi sento tornata sedicenne (chi se lo ricorda poi com’erano i 16 anni..).
Faccio “non cose” (o non faccio cose, dipende dai punti di vista) che si “non fanno” a quell’età..

(..il caffè dopo cena fa male? può essere..)

Tess, Tiff, la Pupa e io

Tiff me la ricordo al mare piccina che giocava con mia sorella e la sera non volevano lasciarsi e cercavano sempre di restare a dormire insieme. Non mi immaginavo che l’avrei riscoperta dopo più di vent’anni, mentre si trasferiva a Roma contemporaneamente a me.
Al suo compleanno le ho regalato una lanterna, per scegliere meglio i suoi uomini, e un libro; da quello qualcuno l’ha chiamata Tiff e trovo che le stia bene. I racconti familiari narrano che Tiff è un’atleta, tira di scherma. Ma ha assunto il ritmo romano ed esce dal lavoro così spappolata che non riesce mai ad arrivare a casa mia, 350m dopo la sua.
Ha l’accento toscano e mi fa sorridere quando si impunta: “bellina”, “il deficiente numero uno”, “passi lunghi e ben distanti” sono le sue espressioni preferite.
Dice anche spesso che Roma non è la città dove vuol vivere per sempre, ma intanto prende impegni sempre più duraturi.

Tess ama raccontarsi. A voce bassa e armoniosa parla dei suoi uomini, della famiglia, delle amiche e pian piano entri nel suo mondo.
È generosa e scombinata, non ti ricordi che ha 10 anni più di te finché non tira fuori la donna e ti racconta fulminea la battuta con cui ha inchiodato un ex o l’amica che le regala per il suo compleanno l’ennesimo paio di mutande, dà un tiro alla sigaretta, ti guarda seria e ti dice “hai capito questo?”
Tess è di Roma, anche se vive fuori.
Della città racconta la gente, i posti, gli aneddoti di lavoro.
Tess ha un uomo che adora, con cui litiga e corre da lui uscendo dalla palestra, sporca e in tuta, per inchiodarlo con la sua incavolatura, ma poi si scioglie quando lui vedendola le dice “Sei bellissima”.
L’altra sera Tess mi ha detto che ha paura di trovarsi vecchia e sola.

La Pupa adora Milano ma mi ha invidiata quando mi sono trasferita a Roma e io mi sono detta “c’è un uomo”.
È stata da me qualche giorno, lasciando a casa gli spigoli, cercando una risposta, disposta a chiedere pur di sapere e io ho ammirato il suo coraggio.
Abbiamo condiviso casa, letto, terrazzino, chiacchiere e risate.
Io ho bloggato il suo essere donna, lei la mia romanità.