Ubitelefonate: la mucca della lilla

P perché poi quando supero il limite arriva tutto
P la cioccolata non basta
P a meno che non siano 200 litri endovena
F telefona alla signora mucca della lilla
F “signora mucca della lilla? buonasera”
F “la chiamo per una urgenza”
F “dobbiamo annegare un uomo incazzato nero in della cioccolata nerissima”
F “lei collaborerebbe?”
F “perfetto. e senta..”
F “vorrebbe farle anche delle cose turpi..”
F “per lei va bene?”
F “come dice? di che cosa si tratta? in dettaglio non le saprei dire..”
F “dice che vuol muovere le mani..”
F “sì, solo quelle pare”
F “ah, per lei ? ok? perfetto”
F “grazie signora mucca della lilla, molto gentile!”

(..a un certo punto mi è venuto il sospetto che la mucca dovesse essere lilla e non della lilla, ma vabbè..)

Ubitelefonate: il signor Fulco (2)

BA sissì, tu traditrice, amica del Fulco…
F /me cerca il telefono in sto marasma di casa
F “signor Fulco? buonaseeeeeera”
F “ha sentito la mia mancanza?”
F “..”
F “immaginavo”
F “senta, che facciamo nei casi di splendidume orsico?”
F “come dice? tappeti col marchietto WWF? perfetto, grazie!”
F “signor Fulco, lei è sempre deliziosamente geniale. a presto!”

Ubitelefonate: il signor Fulco

F /me telefona al WWF
F “Buonasera, posso parlare con Fulco Pratesi?”
BA /me ha la rivista del wwf sul tavolo, serve il numero?
F “Signor Fulco, buonasera, volevo farle presente che c’è un grizzly a piede libero per Roma lei capisce il problema della popolazione, vero?”
F “se lei non viene a prenderselo e a portarlo in qualche zona molto isolata degli appennini ci toccherà abbatterlo”
F “lei capisce, vero?”
F “non si faccia illudere dalle conoscenze che sbandiera, dal codino a batuffolo, ecc. è *realmente* pericoloso, mi creda!”
F /me fa gli occhioni dolci telefonici al signor Fulco
F “..”
F “..”
F “a-ha”

Il letto al centro dell’universo

Mi sono svegliata, stiracchiata, preso coscienza del fatto che mi trovavo sotto un caldo piumone e il mondo lì fuori invece freddo e ho allungato la mano per pingare le due matte, che ieri sera non ho trovato e il resto del mondo.
Tess era anche lei a letto, anche lei con la mia vocina gattosa, indecisa sull’afferrare le energie e affrontare la giornata.
Tiff era anche lei a letto, con una vocina flebile e ultratombale, indecisa sulla vita, l’universo e tutto quanto.
I miei erano immersi nei conti di quanto gli resta da pagare della piscina e mi richiamano più tardi.
Il signor N era anche lui a letto, anche lui gattoso, ma con un tavolo della colazione che gridava vendetta.

(..ovviamente bloggo stando a letto..)

Compasso

La Yanez va portata dal vento, raramente la rotta viene corretta dal suo capitano.
Come in un libro di Pinin Carpi della mia infanzia, quando si incontrano altre navi è un tripudio di bandiere colorate per fare quattro chiacchiere. Altre volte tiriamo fuori una lanterna e girandogli lentamente attorno scambiamo idee col vecchio faro, nei pressi dell’insenatura maggiore.
Poi capita di sfiorare un molo e di ancorarsi per qualche tempo in un porto.

(..ma il vento gira e soffia anche dalla terra ferma..)

Valigie

Sono di nuovo con la valigia in mano.
Impicci da sbrogliare a Milano e poi un matrimonio sabato.
Nel mezzo tanti amici da vedere, tante cose da fare.

(..ho appeso una rosa a seccare in cucina e parto con questa immagine in testa: serenità a testa in giù..)

Le bimbe

Io, Tess e Tiff di nuovo insieme dopo un paio di settimane, con tre facce cotte e certe storie diverse che in fondo sono sempre uguali.. un po’ come il gioco delle tre carte.
Ammucchiate sul divano a commentare e ridacchiare su “Sex & the City”. Poi Tess va.
Io e Tiff ci raggomitoliamo sul divano e crolliamo addormentate.
Come due bimbe.

Bah

Non capisco.
Non capisco e mi trovo a rispondere con frasi senza senso.
Come al solito le informazioni non matchano, non sono intersecabili, non posso ricavarci niente.
Solo rimanere con le mie impressioni scombussolate.

(..e poi diciamocelo: qui qualcuno ci legge. E ci dà retta. ..gorsch!)