Donne dùdùdù amiche di sempre

R io ho una certa esperienza in stronzi, renditene conto anche tu: mica cambia
R se uno è stronzo così, è stronzo e basta. C’è un significato dietro, no?
F ..perché c’è sempre qualcosa dietro..
R eheheh, però è vero..
F essì, il signor Darcy (stronzo ma per finta) mica esiste..

Un po’ di risate e di chiacchiere tra fanciulle, che si sommano a quelle via sms con Tiff, dispersa nella mensa del Coni appresso a una squadra di rugby (allenatore compreso), alle mie proposte l’altra sera di farsi dare ripetizioni d’inglese dal barista americano.. fa strano!
Erano anni che non mi capitavano tanti discorsi scemi femminili e non mi capitava di averne bisogno.

(..soprattutto quando la telefonata si è conclusa in una specie di abbraccio della mia quasi famiglia adottiva.. si sentiva che stasera ne avevo bisogno, eh?)

Paulonia

In piazza della Chiesa Nuova (ossia accanto al mio ufficio) c’è una enorme paulonia.
Tutte le volte che passo di lì mi allungo ad accarezzarne il tronco.

L’ho fatto il primo giorno che sono arrivata per darmi una botta di realtà.. la sensazione della corteccia sulla mano, che rimane per un po’, la sagoma familiare (ho una paulonia in giardino, proprio davanti a casa), il fatto che sia praticamente l’unico albero della via, che sia enorme, che faccia tanta ombra.. non lo so.

È un albero amico e mi piace passare a salutarlo.

Piove sulle case vecchie e sulle nuove spose

Veramente stavo andando da Feltrinelli, per spaparanzarmi sul comodo divanetto, leggere un libro in santa pace ed evadere qui dal loculo, che mi fa tristezza quasi anche dormirci.
Poi hanno iniziato a cadere le prime gocce e arrivata a metà strada pioveva mica male.

Largo di Torre Argentina era vuoto, spariti gatti, turisti, romani.. manco i venditori di ombrelli erano in giro. L’improvvisa assenza di persone, la pioggia insistente che mi faceva ridacchiare pensando a uno al contrario mi hanno ricordato un pensiero ad alta voce: “Secondo me è da vedere sotto un temporale”.

Un angolo asciutto per consultare la cartina, un’occhiata al cielo e poi il passo svelto per arrivare prima che sia finita.
Sull’angolo mi travolge uno scroscio sghembo, la gamba destra è completamente fradicia, e allora? Non è quello che volevo?
Via del corso è un delirio, persino il vigile si è nascosto dentro una vetrina per evitare l’acqua.
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Barattolini

..e quindi mi sono ritrovata a spostare spezie da un barattolo all’altro e poi, colta da una illuminazione improvvisa, a dividerle in due contenitori.
Va bene che a Campo dei fiori ho già adocchiato una bancarella che vende le spezie (ha anche la senape in polvere!) ma qualcuna delle mie preferite posso anche portarmela dietro.

*Qualcuna* attualmente corrisponde a circa 15 barattolini, delle forme più svariate, che attendono di essere impacchettati e portati via (tra un paio di settimane, quando scenderò in macchina).

Ecco. Sono le forme svariate che mi lasciano un attimo perplessa: mi piacerebbe avere una sfilza di barattolini tutti uguali (senza etichetta, che tanto sono una pasticciona), solo che non saprei quali.
Gli unici 4 uguali (due dei quali, tra l’altro, occupati da due diverse qualità di senape in grani) sono quelli di Ikea, piccini piccini, semi-impilabili o comunque accostabili. Però non mi soddisfano: sono troppo grandi! La maggior parte delle spezie viaggia sui 20 gr, quelli ad occhio ne tengono almeno 100. E i barattolini semi-vuoti non mi piacciono.

(..e ta-dan, piombiamo nel cuore degli anni sessanta: “rotola, rotola, rotola, strada facendo rotola, gira, rimbalza e rotola come il mio amore inutile dove mai finirà. Tratta il mio cuore così come fosse un barattolo. Lo fa girare qua e là senza nessuna pietà. Forse neppure lo sa perché lo fa“)

La via delle spezie

Mia madre ha deciso di foderare uno degli armadietti della cucina e io ne ho approfittato per fare un po’ d’ordine tra le decine di barattolini e sacchettini di spezie, anche perché la maggior parte le ho comprate io.
Mi piacciono moltissimo le spezie.. cucinare senza potermi concedere qualche minuto a scrutare tra i miei barattolini per decidere quale nuovo esperimento tentare, quale mix di spezie osare, non è la stessa cosa.
D’altra parte mia madre quasi odia le spezie per cui i miei barattolini hanno resistito intatti finora. Finora.. perché poi è andata in vacanza in Tunisia e ha scoperto che esistono le spezie.
Oggi mi ha chiesto il cumino (mia madre, per cui le spezie sono quelle che pianta in giardino e il resto non esiste), il cumino!

F In semi o in polvere?
M Semi, devo metterlo nel pane
M Ma sei sicura che quello sia cumino?
F ..
(cerco un sacchettino con ancora l’etichetta originale)
F vedi? c’è anche scritto..
M ah.. no, magari è meglio se mi dai i semi di papavero
M ma per cos’è che li usi di solito?

Ho capito, ho capito. Toccherà regalare alla mamma un libro sulle spezie. Magari prima me lo leggo io.. le spezie, come qualsiasi cosa che faccio in cucina, le uso a intuito, seguendo l’istinto. Ma ogni tanto informarsi (e poi dimenticare! perché mi capita sempre così.. leggo una ricetta, me la appunto in un post-it cerebrale e poi la perdo) fa bene.

Ritorno a nord-est

Confusa e ciondolante, grazie.
Ho la testa già switchata su Roma e sono nel pieno del rilassamento post-prestazione (= trovare casa).

Magari un po’ di nanna aiuta.

(..buonanotte tra il mare e la pioggia. La tristezza passerà domattina e l’anello resterà sulla spiaggia. Gli uccellini nel vento non si fanno mai male hanno ali più grandi di me e dall’alba al tramonto sono soli nel sole..)

Un regno

“Buonasera principessa”
“Buonasera :-) ”

..e ce l’aveva proprio con me.. ;-)
Ma cos’è una principessa senza regno? ..un fiore senza profumo, un pc senza connessione a internet, una fontana senz’acqua..

eqquindi.. domani dò la caparra per la casa.

Micro. Di quelle che quando mia madre la vede sviene per qualche motivo a caso. Che ci schiatterò di caldo in piena estate. Machissene. Casa mia.

uau

Fa impressione solo a pensarlo.

era una casa molto carina,
senza soffitto, senza cucina
non si poteva entrarci dentro
perché non c’era il pavimento,
non si poteva andare a letto,
in quella casa non c’era il tetto;
non si poteva fare pipì
perché non c’era il vasino lì
ma era bella, bella davvero,
in via dei matti numero zero

Vacanze romane

Innanzitutto due scandali:
1. Wikipedia non ha una voce dedicata al film
2. IMDB dà i numeri..

A parte questo.. sto bene, sono abbronzata, ho le stimmate lasciate da una biciclettata ieri mattina (le hanno anche un paio di pantaloni nuovi), non ho ancora casa (ma contrariamente a oggi pomeriggio non dispero), non ho cambiato accento, mi hanno chiesto già due volte se sono italiana..

(..e ho fame! È mezzanotte non ho cenato e sono in un internet point..)

Abbandono/bis

(respiro)
Un mazzo di rose, un vaso di margheritoni, una coppia di tazzine per ricordarmi che sono fantastica, una tartaruga finta per far compagnia al tartarugo e ricordarmi dei Tartarughi in carne e corazza (niente brodetto, sorry), delle meringhe, la panna cotta, numerose torte di cioccolato, vino, spumante, biccerin, sorrisi, chiacchiere, abbracci, baci, risate.

(I miei ospiti sono arrivati carichi di doni, altro che i Magi..)

Mi sono goduta tutta la serata, ma ci sono alcune immagini che mi rimarranno..
* l’arrostina che mi corre incontro a braccine sollevate per essere presa in braccio
* il tato che si china per darmi il bacetto della buona notte (ma quanto sei alto?!!)
* l’arrostina in braccio alla mamma che mi dà un bacio col ciuccio e senza ciuccio, io e CV che ci guardiamo e io che le abbraccio entrambe

Pensieri stupidi mi attanagliano.

(Kleenex, per favore)