Il mattino

Ci sono dei momenti in cui mi manca tantissimo, soprattutto in quelle ore pazzesche in cui ci sentivamo: la mattina verso le 6 e la sera verso l’1. Ma soprattutto la mattina. C’era qualcosa di terribilmente intimo nell’essere svegliata la mattina alle 6 da una sua chiamata. Io con la voce impastata dal sonno e lui pronto a iniziare a lavorare, che mi diceva cose carine e poi concludeva sempre con “Adesso torni a dormire? Ci sentiamo più tardi?“…sempre interrogativo, come se avesse dei dubbi e volesse conferma che avevo voglia di risentirlo. Riemergere dalle tenebre e sentire la sua voce…Temo di essermi assuefatta a questa sveglia dalla prima volta che mi ha chiamato.

Con uno sconosciuto

Cosa dici a una persona che non conosci? Non l’hai mai visto, non ci hai mai parlato, non sai nemmeno come si chiama di nome, solo il suo nick…il suo nick!! Parli della giornata, degli impegni della sera, del giorno dopo. Non hai nemmeno il coraggio di chiedergli perché ti ha augurato buona giornata. È tutto così strano… Il giorno dopo mi alzo presto, molto presto. Ha detto che mi sveglia lui, all’ora in cui io mi alzo lui inizia a lavorare. Pausa cena. Poi ricominciano gli sms. Domande, quasi a caso, una via l’altra… da qualche parte gli scappa un’appellativo tenero. Panico!

Voci

È stato un incontro di voci il nostro. Niente di più. Sapevo il suo nome e cosa faceva. Ho chiamato per parlare con i suoi colleghi e lui mi ha detto “Che bella voce!”…ma che valore vuoi che abbia, detto da uno che con le voci ci lavora? Non ci ho fatto nemmeno caso. Ho riso e scherzato con i suoi colleghi, poi gli ho fatto delle avance pubbliche. Uno scherzo… Ma lui ascoltava e ridendo ha accettato. Un’ora dopo ho trovato un suo sms che mi augurava buona giornata. Io gli ho risposto, ed è stato l’inizio. Una breve conversazione via sms, poi la sera lui si è rifatto vivo. Io l’ho chiamato, volevo essere sicura che fosse lui non qualche amico che mi prendeva in giro celandosi dietro un numero di cell ignoto. Era lui.

In maniera brillante

Sono stata scaricata. Mi duole ammetterlo, ma alla luce dei fatti è andata proprio così. Ma la cosa che non mi è piaciuta è stata che improvvisamente è diventato freddo. Così. Senza dire niente, a parte “Ci sentiamo più tardi..”. Ho pensato che fosse la mia gufa sulla spalla che mi faceva pensare male (Gufa, se stai pensando “Te l’avevo detto…”, sai cosa ti arriva), poi ho smesso di pensare. Ho aspettato. Ho titubato. Era chiaro che non mi voleva più, ma volevo sentirglielo dire. Ho pensato se chiamarlo… Ancora? No, voglio serbare un bel ricordo delle chiacchierate intime a orari improbabili.. Ho pensato se mandargli un sms… Ancora? No, non c’era micro frase che esprimesse quello che avevo dentro.. e voglio serbare un bel ricordo delle frasi tenere e pazzesche che mi ha mandato.. Beh, io sono una donna chiara e le cose amo sentirmele dire o dirle. Così gli ho mandato una mail. Non l’ha ancora letta. Non credo mi risponderà. Ma io dovevo farlo. E come mi hanno detto i “testimoni oculari” “hai fatto la cosa più corretta”. E in maniera brillante, aggiungo io.

A tempo debito…

Quando tutto sarà definitivamente passato, parlerò di una voce nella notte che mi ha turbato.

Ma – temo – i pigiami blu da uomo “di quelli vecchi, ma proprio brutti brutti” mi faranno sempre uno strano effetto…

L’ultimo mese

Dall’ultima volta che ho scritto qualcosa qui è passato un mese solare… ma al mio orologio astrale sembra sia passato almeno un anno, o un minuto appena. Andiamo con ordine… Sono andata in settimana bianca e ho conosciuto tanti nuovi amici e con la mia gemella abbiamo coniato una nuova filosofia di vita (ma forse è lei che ha coniato noi), riassumibile in due punti:
1) la donna in fuga “tira”
2) Think BAD!
Ma soprattutto il primo è molto vero… e non importa se vediamo una persona, la sentiamo per telefono, via email o se facciamo “dichiarazioni” in radio… funziona sempre. Forse più che una filosofia è una maledizione…!!! L’importante è che è un momento esaltante in cui ci divertiamo come pazze e andiamo “dappertutto(*)”.

(*): le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive dappertutto

Voglio crescere…subito!

Oggi ho navigato un po’ cercando delle società a cui mandare il mio cv… Sono un po’ perplessa.
Da una parte sono stufa di stare a casa con i miei, anzi, insofferente è il termine più corretto. Dall’altra non ho voglia di ricominciare il tran tran dell’invio curricula, con tutte le ansie e le speranze che si porta dietro… Lo so, lo so, voglio un lavoro che venga a bussare sul mio naso… Tra l’altro inizio a essere piuttosto esigente… Voglio un lavoro fisso. Farei la consulente solo se mi coprissero di oro (ma non mi sembra esattamente il periodo giusto). D’altronde se voglio continuare a “crescere” non posso mica restare sempre a casa di mamma e papà, no? Non trovo giusto, alla veneranda età di 27 anni, di dover motivare ogni mia azione: esco e mi chiedono “quando torni?”, se domani mi trovassi un fidanzato non potrei mica dormire a casa di lui (ammesso e non concesso che non sia nella mia stessa situazione) perché mio padre non vuole (!!), anche l’altra volta quando sono andata a dormire da un’amica mi hanno guardata male… E se volessi darmi alla pazza gioia e passassi da un amante all’altro? Sesso & amore a parte, comunque, voglio essere libera di tornare alle tre di mattina tutte le notti senza avere mia madre che mi aspetta sul divano, lasciare i calzini puzzolenti fuori dalla finestra x una settimana se non ho voglia o tempo di metterli in lavatrice, far ammuffire il cibo in frigo senza essere angosciata, disegnare le pareti della mia stanza solo per il piacere e la voglia di farlo senza sentirmi una deturpatrice e inizio ad avere un “bisogno fisico” di una casa mia in cui giocare a fare l’arredatrice. Posso?

Io lavoro…

…e penso a me…
In realtà penso a me&il lavoro, strano connubio che si forma dal lun al ven da ormai diverso tempo. Penso che fino a poco prima di Natale era ancora una cosa impersonale… poi in un attimo si è tutto trasformato.
Persone a mala pena abbozzate hanno iniziato ad avere spessore, a scoprirmi. Hanno visto che dentro ho un’artista (ma questo lo dico loro, io sostengo di avere dentro il caos… e poi mi appello a Nietzsche!), hanno apprezzato l’orecchio.. poveri ignari, non sanno a cosa vanno incontro!
Però adesso quando facciamo cose insieme so che cercano me, e non perché danno retta alla buona educazione, allo spirito di gruppo…

Mi stupisco con poco, eh?

+8 sul 2004

Sono tornata.

Ma non è una minaccia!!

Tralasciamo il buon anno? Dopo 8 giorni inizia a fare un po’ ridere… Quasi come la vita nuova!

Ma qualche stereotipo ogni tanto funziona. Apro una parentesi e poi la richiudo… Wes è tornato sciupato dalle vacanze. O forse sono io che lo vedo diverso. Queste vacanze mi hanno fatto bene perché ho finito di compattare il mio equilibrio. Wes continua ad avere un certo fascino per me, ma è diverso da prima. Niente più imbarazzi, né arrossimenti vari.

Sono più tranquilla, più rilassata. Voglio una vita piena di cose, di persone. Ma non ho fretta, niente ansia. Se e quando sarà il momento andrà tutto bene!
;-)

Tempo di bilanci

È questa la fregatura della fine dell’anno: anche se molte società ormai chiudono l’anno “fiscale” il 31 Marzo, l’anno “personale” continua a terminare il 31 Dicembre.
Sarà per questo, allora, che non ho voglia di festeggiare il Capodanno? Perché non voglio fare bilanci? Può essere. Ormai non mi stupisco più di niente, quando ci sono di mezzo io.

E allora eccolo il mio bilancio (le voci col + davanti sono attivi e le voci col – sono passivi):
– dopo 8 lunghi anni finisce la mia storia col topo
+ mi sono ritrovata dopo essermi lentamente persa nel topo
– di tutti gli amici quelli che “salvo” si contano sulla punta delle dita di una mano… e mi avanza anche qualche dito
+ quelli che rimangono, almeno, sono amici veri
– il mio lavoro, dal lato contrattuale, è uno schifo: ho 27 anni e come faccio a costruirmi una vita se il mio contratto è annuale e non so se il 1 aprile avrò ancora un lavoro?
+ il mio lavoro si è rivelato più interessante di quello che sembrava all’inizio
+ almeno ho un lavoro
– non volevo festeggiare capodanno, poi ho trovato una cosa che mi sarebbe piaciuto tantissimo fare, poi in ultimo mi sono ritrovata da sola… fregatura al quadrato? Qualcosa del genere…

Tutte le voci non inserite, i pensieri non considerati, non contano. A qualunque cosa abbia dato peso precedentemente, qui o altrove, non conta. Non ha lasciato traccia e quindi…

Se proprio devo tirare le somme, prendere le voci col più e sottrarci quelle col meno (eliminando i segni, altrimenti viene un pastrocchio!), considerando neutre le voci attive che contengono “almeno”… direi che quest’anno finisce con un bel POLLICE VERSO