Che confusione.
CTRL-ALT-CANC
FK diecimila morti in corea del nord per le inondazioni
FK però il progresso avanza spedito e forte all’ombra del leader
FK soprattutto in senso nucleare!
FK non abbiamo un cazzo da mangiare però abbiamo l’atomica!
FK frieda
FK da qualche parte
FK c’è un ctrl-alt-canc per questo mondo?
Rebecca
Rebecca ha dieci anni. Vive con la mamma e il fratellino a Piacenza, mentre il suo papà sta a Firenze.
Ieri pomeriggio Rebecca era seduta sull’asfalto, sotto il sole delle quattro, con i palmi all’insù, il ginocchio sbucciato e tanto spavento.
Mi sono seduta con lei a chiacchierare, chiedendomi come facesse a restare seduta senza scottarsi. . e se lo è chiesta anche lei a un certo punto.
Ci siamo alzate e il papÃàle ha detto “vieni, ti porto a sederti in macchina” “no, vado con lei sul prato”.. e lei ero io.
Sedute sul prato le ho fatto un po’ di coccole, finché non sono arrivate le ambulanze per lei e il papà.
Ciao Rebecca :-)
Fughe
Io ho le fughe sorridenti.
Mi ricordo una fuga dai vent’anni, con un sorriso per nascondere qualcosa che non capivo, annegata poi in abbraccio e tanti piccoli baci.. e un’altra, sparita in un bicchiere di birra e in una risata (altrui).
(..anche fuggire è un’arte che si impara?)
Post weekend
Torno a casa con tante coccole, un fantastico bagno nel Trebbia (hanno minacciato di costruire una diga per svuotare il fiume e convincermi a uscire..), una macchinetta per fare il caffè (grazie ai condomini e al signor G.), Mimì e Cocò (i figli di Alfonsa, la famiglia si allarga!), una puntura di vespa, una canzone, una battuta, tante chiacchiere e tanti pensieri.
(..lunedì. Di nuovo lunedì. Finirà anche questa settimana, vero?)
Tess, Tiff, la Pupa e io
Tiff me la ricordo al mare piccina che giocava con mia sorella e la sera non volevano lasciarsi e cercavano sempre di restare a dormire insieme. Non mi immaginavo che l’avrei riscoperta dopo più di vent’anni, mentre si trasferiva a Roma contemporaneamente a me.
Al suo compleanno le ho regalato una lanterna, per scegliere meglio i suoi uomini, e un libro; da quello qualcuno l’ha chiamata Tiff e trovo che le stia bene. I racconti familiari narrano che Tiff è un’atleta, tira di scherma. Ma ha assunto il ritmo romano ed esce dal lavoro così spappolata che non riesce mai ad arrivare a casa mia, 350m dopo la sua.
Ha l’accento toscano e mi fa sorridere quando si impunta: “bellina”, “il deficiente numero uno”, “passi lunghi e ben distanti” sono le sue espressioni preferite.
Dice anche spesso che Roma non è la città dove vuol vivere per sempre, ma intanto prende impegni sempre più duraturi.
Tess ama raccontarsi. A voce bassa e armoniosa parla dei suoi uomini, della famiglia, delle amiche e pian piano entri nel suo mondo.
È generosa e scombinata, non ti ricordi che ha 10 anni più di te finché non tira fuori la donna e ti racconta fulminea la battuta con cui ha inchiodato un ex o l’amica che le regala per il suo compleanno l’ennesimo paio di mutande, dà un tiro alla sigaretta, ti guarda seria e ti dice “hai capito questo?”
Tess è di Roma, anche se vive fuori.
Della città racconta la gente, i posti, gli aneddoti di lavoro.
Tess ha un uomo che adora, con cui litiga e corre da lui uscendo dalla palestra, sporca e in tuta, per inchiodarlo con la sua incavolatura, ma poi si scioglie quando lui vedendola le dice “Sei bellissima”.
L’altra sera Tess mi ha detto che ha paura di trovarsi vecchia e sola.
La Pupa adora Milano ma mi ha invidiata quando mi sono trasferita a Roma e io mi sono detta “c’è un uomo”.
È stata da me qualche giorno, lasciando a casa gli spigoli, cercando una risposta, disposta a chiedere pur di sapere e io ho ammirato il suo coraggio.
Abbiamo condiviso casa, letto, terrazzino, chiacchiere e risate.
Io ho bloggato il suo essere donna, lei la mia romanità.
Voglia di..
Il prossimo che mi dice che va in vacanza in Sardegna, caccio un urlo in pieno stile uncyclopedia.. anzi, peggio.
Non so perché ma mi è venuta questa incredibile voglia.. mi piace un sacco la Sardegna anche se le due volte che ci sono stata avevo con me situazioni strane (Sardegna catartica.. ci si sono schiantate ben due storie :-P ).
Ho voglia di camminare per ore su is Arenas, dimenticare tutto mentre osservo i chicchi di is Arutas, tornare a Su Mannau e perdermici per un giorno, imboccare la Carlo Felice sotto il sole torrido godendomi l’aria condizionata e cantando De Gregori a squarcia gola, sdraiarmi sulla spiaggia di sera e sprofondare davanti a quel cielo nero di stelle..
(..e ce ne sono stanotte di stelle forse miliardi, cuore non parli?)
Nuove norme a bordo
Ho forse la forma di una cosa tonda bianca con un buco in mezzo e delle strisce rosse?
No.
Ottimo.
Quindi da oggi in avanti la Yanez non accoglie a bordo naufraghi, non lancia ciambelle in mare e se volete annegare fate pure.
Quasi perfetto
Una strada buia che si snoda tra colli e boschi, sotto un cielo nero di stelle.
Le cose belle della vita
Mi è arrivata via mail con l’invito a modificarla e metterci qualcosa di mio. Preferisco tenerla qui che rimandarla via mail.
Le cose belle della vita
Innamorarsi.
L’acqua.
Certi sguardi.
Restare sdraiata a letto ad ascoltare la pioggia.
Sentire le mattonelle del terrazzino arrostite dal sole sotto i piedi.
Una telefonata inaspettata.
Una bella chiacchierata.
Ridere di niente.
Le voci nella notte.
Camminare sotto gli acquazzoni estivi.
Ridere senza ragione.
Sentirmi bellissima (ogni tanto).
Gli amici.
Svegliarmi nel cuore della notte, godermi quel momento strano e irreale.. e poi realizzare che ho ancora qualche ora per dormire.
Qualcuno che mi accarezza i capelli.
Fare un bel sogno (e ricordarmelo).
Essere tenuta per mano.
Incontrare per strada un vecchio amico e scoprire che alcune cose non cambiano mai.
Guardare l’alba.
I baci.
Il sapore del sale sulle labbra.
Essere ascoltati.
Fidarsi.
Guardare le stelle.
Indossare un maglione altrui.