Quando si è giovani è strano

Credo che P sia il primo bebè di cui ho memoria. 9 anni meno di me, era venuto a Milano insieme agli zii che aveva solo pochi mesi e io avevo avuto il permesso di tenerlo in braccio: mi ricordo ancora la camicia che indossavo e che lui aveva amabilmente ciucciato all’altezza della spalla.

<fast forward di qualche anno>

Estate, mare, Fuscaldo. Per sopravvivere al caldo del pomeriggio o forse solo perché ci toccava, si tornava dalla spiaggia e dopo pranzo non c’era storia e bisognava fare il pisolino. A Fuscaldo faceva caldissimo, in quella casa sulla spiaggia all’ultimo piano. P non voleva dormire, ma se gli facevo le “coccole sotto panno” sì.. il tocco leggero che coccola e solletica gli piaceva tantissimo.

<fast forward di qualche anno>

Quell’estate chissà perché era venuto a passare un po’ di tempo ad Arcore da noi. Mi ricordo un ragazzino simpatico e svogliatissimo, che voleva solo giocare a pallone e che non collaborava in nulla.. e io ligia ai miei doveri di figlia e insopportabile cugina maggiore, un giorno esasperata dal suo nullafacentismo gli avevo fatto un cazziatone (credo il mio primo cazziatone!) perché non voleva nemmeno apparecchiare la tavola :-D

***

..e frugo nella memoria, ma non trovo altro del piccolo di famiglia.
Ogni tanto quando metto a nanna CeeCee e la abbraccio e la coccolo mi ricordo di quei pomeriggi di coccole a Fuscaldo e per un attimo mi manca il fiato.

Ciao stella, sono già otto mesi.. :*

(..ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa..)

Le parlerò coi versi

Vacanza finalmente. Neve intorno, ma nuvole ovunque per il momento.. speriamo nel seguito.
Voglia di staccare il cervello, lasciar fluire i pensieri e ascoltarli, voglia di leggerezza, relax.
Ma non di fermarsi, no, non credo di aver mai saputo come si fa.
Così fotografo: cose piccole, sceme, che principalmente faccio io perché mi fanno ridere. Rido mentre le immagino e le preparo, poi guardo le foto bruttissime e mi arrendo, ma penso già alla prossima.

(..usare le mani per liberare la mente, il “cose sceme project” per ridere di me, mentre guardo dritto davanti a me per cogliere cosa passa appena fuori dal mio campo visivo..)

Inseguendo le distanze dentro sé

Tra i denti di CeeCee e il cervello che non si spegne da troppo tempo, sono veramente stanca.
Ho bisogno di dormire e sognare, senza pensare.
Se potessi scegliere stanotte vorrei sognare il mare che mi culli e la luna che mi ubriachi con la sua luce bianca.

(..sopra a un’onda stanca che mi tira su..)

Senza andata né ritorno, senza destinazione

Rileggo vecchi post ogni tanto. È come rileggere un libro: trovo vecchi amici, rivivo sensazioni note. Rido. Sorrido delle malinconie.
Poi ogni tanto qualcuno torna e ritrovo tra le righe di mail serie la leggerezza di certe conversazioni notturne che mi ero per un attimo dimenticata.

(..un Gattopardo che canta Ligabue non s’è mai visto prima: legge-e-ero, nel vestito migliore..)

Se è rotto non conta

Ho un caro amico che gioca sulla sua forma fisica (come direbbe un altro “Sono in forma. Tondo è una forma!”) e sulla sua esperienza dicendo “non si diventa così mica per caso, ci vuole impegno!” e in effetti non posso negare di avercene messo di impegno negli anni.
Quando ero nanerottola, le leggi vigenti nella mia famiglia prevedevano a colazione: una tazza di latte, Nesquik o Sprint q.b. e 3 biscotti. Tre biscotti quando sei una bimba ciccia ma a dieta perenne sono una bazzecola e così ero diventata campionessa mondiale nell’individuazione dei biscotti rotti: a meno di una bilancia o della corrispondenza perfetta tra due pezzi, chi mai può dire quanti pezzetti rotti servono per fare un biscotto?
Ecco, io baravo così.
..e anche adesso quando mangio i biscotti ogni tanto mi scopro automaticamente a cercare quelli rotti e pensare – colpevolmente, eh! – che se è rotto non conta!

(..che poi le Grucciole sono fatte di qualche strano materiale perché non si rompono mai!)

Cavettologia

Per varie ragioni mi sono trovata a spulciare 5 cd masterizzati tra il 2000 e il 2002, che contenevano dati dal mio Erasmus, dell’anno di tesi e la tesi stessa.
Ho buttato tonnellate di roba e ho tenuto solo poche cose interessanti. Curiosamente qua e là ho trovato anche delle vecchie mail a cui sono per varie ragioni affezionata. Una di queste è una mail scritta al mio allora professore di Reti e la sua risposta.

“Buongiorno professore! Io ho seguito il corso di Reti l’anno scorso. Vorrei dare solo l’esame di Reti 1. In cosa consiste quest’anno l’esame? Ho visto che Reti 1 e 2 non sono più insieme.
Purtroppo non posso venirle a parlare durante il ricevimento studenti, perché mi trovo in Finlandia a fare l’Erasmus. Cordiali saluti..”

Per dare Reti1+Reti2 toccava fare un progetto in gruppo e io avevo litigato col mio gruppo perché fissavano sempre gli incontri all’ultimo e tendenzialmente quando io avevo qualche lezione da seguire, quindi non avevo dato l’esame e per evitare di ritrovarmi nella stessa situazione l’anno successivo, ho sostituito Reti2 nel piano di studi.

“Reti I e Reti II vengono tenuti in semestri distinti.
Per l’esame di Reti I basta che tu ti prepari sui capitoli del libro di Gai di cui al sito del corso, andandoci con leggerezza sui capitoli 7-8-11-12-13-16 (solo cenni). Poi facciamo un orale quando ti è comodo. Ma non riesci a riciclare qualche corso Erasmus?”

“Ma non riesci a riciclare qualche corso Erasmus” mi fa ridere ancora oggi, perché suona molto “..così io devo fare un esame in meno” :-D

(..Reti1 era stato ribattezzato da mio padre “Cavettologia” perché in effetti sapevo tutti di doppini, cavi di rete di qualsiasi categoria, cavi in fibra, ecc. qualcosa sulle topologie di rete e basta. Idee di come disegnare e costruire una rete meno di zero!)

Questa sera che non hai da fare

Prima che il ricordo sbiadisca, ci sono cose degli ultimi 9 mesi che voglio ricordare:

  • l’idea che fosse la peggior PMS della storia, prima di scoprire di essere incinta
  • la faccia del sig. N quando gli ho detto che ero incinta (“e adesso cosa facciamo?”, come se fosse una cosa capitata per caso!)
  • le dormite meravigliose che mi sono fatta fino al quarto mese, quando alle 8 sera il mondo cessava di esistere
  • l’incubo di riuscire a mangiare quando la nana si metteva a testa in giù (4/5 mese e poi l’ottavo e il nono)
  • l’ultimo mese in cui non dormivo più per la sciatica, i rigurgiti, gli strozzamenti, ecc. (e sì, come sospettavo, allattare è meglio!)
  • la meraviglia di sentirla muoversi la prima volta
  • le contrazioni. Ouch!
  • l’epidurale!!!
  • i 20 kg persi (sì, come al solito faccio tutto al contrario)
  • la prima volta che ho sentito il cuoricino (7 settimane!)
  • le pose buffe in cui la trovavano tutte le ecografie (mentre si ciucciava il piede, con entrambe le mani davanti alla faccia, dormiente con il braccino sotto la testa)
  • riconoscere, una volta nata, i movimenti che sentivo mentre era nella pancia
  • non riuscire a fare più di una cosa al giorno (questo è valido sia per le settimane prima del parto che per quelle subito dopo!)
  • viverlo come un momento molto intimo e privato

..e tutto quel che mi sto dimenticando e che man mano aggiungerò qui.

(..e tutta la città è allagata da questo temporale..)

Ciao, ciao, bambina!

E tra le novità della stagione estiva c’è anche la dipartita della Jollyroger, che da venerdì scorso non mi appartiene più ed è stata sostituita da Bess.
Una prece per i 174.000 e rotti chilometri che io e la Jollyroger ci siamo fatte insieme.. un’avventura via l’altra, spesso difficili da dimenticare.
Ma con l’arrivo di CeeCee non c’entravamo più.. e così un paio di settimane prima del parto sono andata in giro per concessionari, prima col babbo e poi col sig. N, scoprendo che le macchine col bagagliaio non le fanno più e che se volevo un po’ di spazio serviva una station wagon.
Detto, fatto: Bess è una Megane Sportour almeno un metro più lunga della Jollyroger.

Quando l’ho presa potevo scegliere tra due versioni, di pari costo:

  • bianca, versione base, con accessori fighi (tra cui navigatore satellitare, telecamera per il parcheggio, ecc.)
  • canna di fucile, versione sportiva

Dica il candidato quale versione ho comprato ;-)))

Chiacchiere di viaggio

A raccontare alla lurkatrice folle cose successe eoni fa, poi si finisce per andarle a ricercare. E così rileggendone pezzi uno ci trova dentro delle “profezie” così precise che quelle papali, dei Maya, ecc. ci fanno un baffo.

F veramente a me mancano i tizi in frigo minacciosi, eh..
P compra un frigo americano e mettici dentro il tuo uomo

Manco a farlo apposta (cioè me ne fossi ricordata magari anche pure!) nei progetti per casa nuova il sig. N, dopo lunghe discussioni sul frigo ad incasso sì/no, ha ceduto alle mie rimostranze e si è deciso per un frigo freestanding, purché sia quello che piace a lui. E l’ha già scelto: americano. Non sa cosa rischia!