Che noia

Capita che a volte io mi stufi, soprattutto quando le gente spande splendidume in giro e manda mail del piffero, linkando i saluti sul suo sito. Saluti che non ho letto e vicenda che non ho seguito. Ma non sopporto il pressapochismo, c’amma ffà?
Per cui alla mail di ringraziamento ho risposto come segue:

Gentile signor Discepolo,
Wikipedia Italia è una associazione gestita da Yepa srl (come può notare qui) di cui sono spiacente ma non sono in grado di fornirle i contatti.
Se invece si riferisce al progetto Wikipedia e in particolare alla versione in lingua italiana, dopo aver preso visione dello Statuto di Wikimedia Italia e aver appurato che l’associazione non può nulla in merito alle sue richieste, la invito a contattare l’help desk di Wikipedia all’indirizzo ..@wikimedia.org
Di nulla, si figuri. Dovere.
Distinti saluti,
Frieda Brioschi

(..perché non mando mail in HTML se no un paio di grassetti ce li mettevo, eccome. Ma forse li vedrà lo stesso..)

Prima di pretendere l’orgasmo

Ho già cancellato 3 post oggi, immediatamente prima di pubblicarli, il che significa che ho le idee confuse e che non dovrei scrivere. Solo che ho voglia di scrivere, quindi me ne faccio un baffo e mi butto nel post fiume senza capo né coda.
Oggi giorno di viaggio. Ho smontato casina, l’ho rimontata nella Jollyroger, ci ho infilato Tigro e siamo partiti. Tì non è stato particolarmente felice e infatti mi ha trapanato un timpano a forza di miagolii più o meno fino a Bologna, con qualche attimo di pausa quando c’era musica che gli piaceva (tipo il Boss.. ha una spiccata preferenza per “Growin’ up”).
Viaggiare da sola vuol dire concedermi un po’ di pensieri oziosi.
Il mondo ‘media oggi era a Firenze, il mondo ‘pedia era al LinuxDay, il mondo lavorativo era spento.
Il filo dev’essere stato Appennini -> Neve -> Settimana bianca, perché dalle settimane bianche del passato sono tornata al Liceo, alla Maturità, tutta una serie di scemenze che mica mi ricordavo più.
Tipo che in seconda liceo mi piaceva M (che col senno di poi ricordo solo che sciava bene), follemente appassionato di Springsteen e che la scusa per spiccicare tre parole prima di diventare viola e azzittirmi era stata chiedergli se mi faceva una cassetta del Boss. La cassetta si è consumata e si è persa, M ha gentilmente fatto capire che non c’era storia (del resto ero amica di sua sorella.. ‘sta cosa non va mai bene!) ma il Boss è rimasto :-)
Poi c’è stata l’estate della maturità, quando facevo l’assistente in una vacanza studio per i bimbi del mio liceo e da menarli perché facessero i compiti di mate mi sono ritrovata a correggere i compiti d’inglese insieme alla mia prof di prima media. La sera i bimbi avevano giochi e cazzabubole a squadre organizzate; uno dei compiti era stata la dichiarazione d’amore: dovevano prendere una compagna, farla salire su un tavolo e incuranti delle risate generali dichiararsi. MT lo conosco da quando era alto così, io e sua sorella abbiamo fatto le elementari alla stessa scuola, le medie in classe insieme, il liceo nella stessa scuola (sebbene licei diversi). Mi sono ritrovata sul tavolo con MT che abbozzava “..e il tuo viso.. il tuo viso.. ecco, è come la luna piena!” (una musa ispiratrice rotolante dalle risate vale?).
E poi c’era il corso della storia: la fisica, le malignità, l’uni. E ancora fare l’assistente allo scambio culturale, correndo nei corridoi con le altre due. E non riesco a ricordarmi di come fossi finita in quel giro..
Ci vorrebbe Gugol, ci vorrebbe. In testa.
Tiff è ko, io ancora non realizzo. Sembra quasi di essere in vacanza o il solito weekend in giro, ma se chiudo gli occhi mi gira la testa. Ci aspettiamo nausee manco fossi incinta e almeno un’emicranietta, prima di dichiarare terminato il trasloco. E poi essere di nuovo a Roma il 5, come conta? Mah.
Quelle decisioni che ho collaborato a prendere, che per una volta mi sono stupita di me stessa per il totale distacco con cui ne parlavo.. ecco, me le sono sognata stanotte. In barba al pensiero di ieri di essere cresciuta.
Infine il dilemma, sempre quello. Ma devo FareCoseVedereGente prima di capirmici.

Numero privato

Non ci posso fare niente, odio le chiamate anonime. O meglio: odio le chiamate anonime perse.
Mettiamo il caso che il ricevente si trovi dolcemente immerso nella prima vasca da bagno utile nell’arco di 600km e il cellulare sia rimasto da qualche altra parte della casa. Come cavolo faccio a sapere chi mi stava cercando?

(..odio la mia curiosità. Mi consola solo ricordarmi che le chiamate anonime di solito sono: qualche redazione giornalistica, le agenzie di stampa, qualcuno (segretario, amico, cuggino) che arriva dall’ambiente politico. Sopravviverò..)

Chi fa da sé

questo per dire che le relazioni di coppia si fanno in due, nel bene e nel male. e che le corna si fanno in tre, nel bene e nel male.

È impressionante come certi discorsi sbuchino fuori in contemporanea in parti diverse del multiverso.
Mia madre non conta perché è una costante, ma Tiff che l’altra sera non mi faceva dormire con considerazioni sparse sulle corna ha preceduto giusto di qualche ora Auro.

T ..e poi si sposa Tizio, che a me insomma..
T ecco, avremmo potuto avere una bella storia. E invece niente. Chissà perché.
F perché tu se sono normali li schifi
T ..

Mangiarsi un panino con dentro un bambino

P Ed un’altra cosa.. Tu sei felice?
F questa è una domanda impegnativa..
F con lui? in generale?
P in generale..
F a tratti
F insoddisfazione e felicità non vanno mai a braccetto
F e io sono sempre insoddisfatta, sempre in cerca..
F ma mi basta poco per essere felice, almeno per un po’

(..e questo mi ricorda la mia adolescenza, le infinite discussioni con mio padre sulla mia perenne infelicità, sulla nuvola nera che a suo dire mi portavo dietro, quella nuvola nera che mi sentivo dentro mentre fuori sorridevo. “Tu nascondi tutto dietro un sorriso” mi ha detto qualcuno una volta e io a quella frase mi ci sono aggrappata per un pezzo, finché non ho smesso di cercare la felicità stand alone e ho deciso che c’erano tante cose da fare, tante idee da frullare, tanti pezzetti di cielo a cui alzare gli occhi ogni tanto per godersi il tepore. E l’azzurro intenso..)

Estremismi

Ho un pc Windows, un laptop con Kubuntu e un nuovo laptop in arrivo con Windows e non so se ci monterò su *anche* Kubuntu o OpenSuse (sì, odio Gnome).
Il signor N ha due laptop Windows, un pc con OpenSuse e mi ha annunciato che vuole comprarsi un altro pc fisso chiedendomi il permesso di prenderlo Windows. A parte che in casa metteremo su una server farm, non mi interessa che sistema operativo vuole usare, per me è lo stesso.

> Quindi tu non vedi nulla in comune tra Wikipedia e il software libero, e
> nulla in contrapposizione tra Wikipedia e Windows? La cosa mi sembra
> proprio strana.

A me l’unica cosa che fa strano è che la libertà sia solo usare Linux
e non usare quel che mi pare.

> Ok, facciamo finta che questa risposta non ci sia mai stata, perché da
> una che va in giro a dire che la “libertà” di Wikipedia non significa
> “anarchia”, è inammissibile.

Lo sai da sempre che sul mio pc c’è windows e che guardo con sospetto
le guerre di religione.. non è una news dell’ultima ora..

(..non mi convincerò *mai* che la libertà sia costrizione..)

Tudù

Devo finire di importare il vecchio blog da Tiscali (brillante operazione da portare avanti a manina).
Ne ho approfittato per fare un giro a vedere cosa facevano i vecchi compagni di scorribande.. uno è scomparso come aveva promesso, i fidanzatini hanno avuto una bimba, la mia mita è passata dall’informatica ai manga all’Africa, il papino direi che ha trovato una nuova compagna (e direi che piace anche alla sua bimba).
Tra una storia e l’altra sono passati 4 anni.. chi l’avrebbe mai detto.
Io me li ricordo ancora gli stati d’animo e il buio di Milano quando all’inizio o alla fine di una giornata lavorativa avevo bisogno di scrivere e scrivere e scrivere e ogni tanto correre a leggere cosa sentivano gli altri.
Ecco a pensarci adesso direi che.. non ho una vita noiosa, anche se in passato ne ho odiato tanti pezzi.

(..brivido.. ma è solo l’aria condizionata!)

F sbarca in America

Tra le idee sparse di viaggio ci sono gli americani che ti presentano la famiglia mentre aspetti la perquisa, l’odio per l’aeroporto di Chicago che è enorme e senza un tubo di informazioni e che mi ha fatto correre come una dannata mentre il mio secondo volo era in ritardo e non lo sapevo, il doganiere che si è messo a ridere perché ho dichiarato che importavo cibo e si trattava di “Cookies” (eccerto, circa un kg di tipi sparsi per gli scambi culturali con i colleghi), il panino di McDonald che è finito nel cestino dopo 2 morsi (era inquietante quanto grasso colasse), l’attesa infinita del bagaglio a Tampa (che ovviamente non è arrivato, ma stavolta ero un po’ più preparata di Taipei..), il SuperShuttle (la cagata galattica che mi ha fatto stare in giro per più di un’ora per un tragitto che a occhio richiede 15 min), una masnada di americani chiacchieroni che una volta scoperto che no, non sono twenty e no, il college l’ho già finito da un po’ si stupiscono perché non ho figli (“Just a cat”, tiè!) e non sono sposata (CTM non si usa da queste parti..), il bagno bollente alle 3 di mattina, la sveglia che bippa, il primo american breakfast (brr..) e il colpo perché non trovavo più la borsa (nascosta sotto le lenzuola) e già mi chiedevo come bloccare carta di credito e (soprattutto) fare senza passaporto (che tanto è nella borsa del pc, ma non ero lucida abbastanza per ricordarmelo).
Sono le 12 e qui già si lavora da ore..

Vita friedosa

Il signor I, che ha già vinto un invito a cena non appena casa nuova (meglio, la cucina di casa nuova) sarà operativa, ieri ghignava beato sui miei stravolgimenti viteschi.
Ritiene che traslocare di 600 km una volta all’anno e intanto volare per un weekend in Florida giusto per una riunione sia molto friedoso e che io non possa fare altrimenti.
Come contraddirlo?

(..board meeting, St.Petersburg, Tampa, Florida. Qualche grado in più di Roma. Poco sonno. Si parte domattina e si torna martedì presto, in tempo per venire in ufficio. Il signor I sghignazza, ma io ogni tanto mi chiedo perché..)