..che poi le cose che non mi racconto ma che mi tornano in mente sono infinite.
Come all’inizio di settembre quando io e il signor N dovevamo andare a cena coi miei. Lui arrivava in treno, i miei in macchina e per non far impazzire nessuno ho dato appuntamento ai miei al ristorante e a lui al capolinea del 40.
Io ero reduce di una giornata infernale e andandolo a prendere mi sono fermata a prendermi una birra, in uno dei posti delle mie birre notturne di disperazione lavorativa della scorsa collezione estate-autunno.
Tocca registrare che indossavo una gonna lunga fino ai piedi e una maglietta con le maniche a 3/4 stranamente accollata.
In attesa del signor N mi siedo sui gradini della LUMSA a bere la mia birra.
Passano due vecchiacci e mi guardano, io li guardo male.
Si fermano all’angolo, uno dei due torna indietro.
V1 scusa sai, ma noi.. stiamo andando a mangiare una pizza.. e volevamo chiederti se volevi venire anche tu
F no, grazie
V1 ti abbiamo vista così a bere una birra
F sì? sto aspettando il mio fidanzato
V1 ..
Il vecchiaccio raggiunge l’altro vecchiaccio che pensa bene di venire alla carica pure lui, tornando alla pizza
V2 dai, perché non vieni a mangiarti un pezzo di pizza con noi?
F sto aspettando il mio fidanzato..
V2 ma io ti ho già vista
(pensiero privato “Certo cocco, al TG3 sabato scorso..”)
V2 lavori qui?
(pensiero privato “Qui sui gradini? Abbello, smamma va..”)
F no
Miracolo dei miracoli se ne sono andati. E non mi hanno vista più tardi mentre bevevo un aperitivo con il signor N, ai tavolini in Borgo Pio. Meglio così, il signor N non era tanto dell’idea di fare pubbliche relazioni.
(..ancora non so perché non gli ho tirato la bottiglia di birra in testa. Anzi sì, lo so: non era vuota :-D e poi mi veniva in mente quella volta che hanno accostato Ugo mentre tornava alla macchina in viale Zara un sabato notte, per chiederle quanto voleva. Poi diciamo “Uomini!”. Ma c’è un perché..)