Simpatici fatti aziendali

A Natale il fornitore non voleva consegnare i panettoni. Risultava non pagata la fattura relativa ai panettoni dell’anno precedente.

Oggi la sede di Bologna ha gravissimi problemi: ad un certo punto i pc si sono spenti e non c’è verso di riavviarli.
Gli hanno tagliato la corrente perché non pagano le bollette.

(..ed è tutto tristemente vero..)

Sans frizioné

La mattina vengo a Milano scroccando un passaggio ai miei.
Stamattina ci siamo mossi con due macchine (la loro ammiraglia e la loro seconda macchina) perché dovevano portare l’ammiraglia a fare il tagliando.
Io ho guidato la buona vecchia Civic provando l’ebbrezza di una frizione che si crede un cambio automatico. A macchina fredda il pedale della frizione rimaneva praticamente bloccato a fondo corsa e appena sollevavo un po’ il piede e senza schiacciare l’acceleratore la macchina partiva..
Quando poi il pedale si è riscaldato, è tornato tutto alla norma.

Arrivando in ufficio mio padre commentava “Chissà fin quando regge quel pedale, devo proprio decidermi a farlo aggiustare”. Detto, fatto. Un quarto d’ora fa la frizione ci ha lasciati..

Ma allora è un vizio!

Il signor N mi ha richiuso in casa.
Le giustificazioni addotte sono state “Ma perché lasci le tue chiavi nella toppa” (e dire che ci ho pure attaccato un enorme pallozzo antistress a mo’ di portachiavi giusto per non fargliele scambiare per le sue) e “Tanto tu non devi mica uscire” (vero, peccato che nel pomeriggio debba venire un collega a discutere cose di lavoro e la zia a ritirare delle carte).
C’amma fa?

Ridimensionamento digitale

Vuol dire che c’è qualcuno che si è accorto di non chiamare e non vedere più le persone perché tanto legge il loro blog o ci chatta quando sono online, e ha pensato che è ora di darci un taglio.
C’è anche chi, come M, tornando da Trieste mi ha detto che gli ho fatto sperimentare l’augmented reality perché controllavamo su internet il ritardo che aveva il nostro treno in tempo reale (ormai gli annunci del capotreno sono passati di moda).

Io mi sento un po’ addicted, sì. Ma non sento di sostituire niente. Certo, la rete mi permette di tenermi più in contatto con le persone, con più persone.. ma trottolando come una matta appena possibile, sono anche tante quelle che incontro, che rivedo, che sento.

(..niente bilanci, stavolta..)

Rai News 24

L’altra mattina sono stata a Rai News 24.
A parte vedere un paio di TG da dentro (che faceva molto pubblicità RAI, come ha argutamente sottolineato Eleonora) quel che mi ha impressionata sono state le mucche che pascolavano davanti a Saxa Rubra.. :-o

Pensiero per un amico

C’era una volta un piccolo naviglio, che non voleva non voleva navigare.. e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane, il piccolo naviglio prese a navigare..

C’era una volta e c’è ancora adesso un geniale blogger. Anche se ho letto tutto il suo blog e mi sono fatta raccontare un sacco di cose, in tutta onestà non so esattamente com’è andata.. quindi, come tutte le storie che meritano, inventerò di sana pianta quel che più mi aggrada.
Il geniale blogger non era nato blogger. E nemmeno alcolista, come il nome potrebbe ricordare. Appassionato di Friends, questo sì. Appassionato di ‘pedia, pure. Interessato alla blogosfera italica, anche.
Indipendentemente da cosa nacque, un giorno fu.
All’inizio scribacchiando il blog, poi iniziando a dare la scalata alla classifica della fantablogosfera.
In prima elementare mise uno contro l’altro il top management degli scribacchini italici; in seconda elementare, dopo essersi fatto crescere le unghie, puntò il dito acuminato sui peccati amorevolmente coltivati.
Il nostro eroe (nelle storie sono tutti eroi.. si è mai sentita la storia di un cretino qualsiasi?) grazie a una pozione gentilmente offerta da una telematica vecchina, riesce a farsi leggere ed apprezzare sia da quelli che ama, sia da quelli che odia. Neppure quelli che amano apparire riescono a evitarlo.
Dicevamo.. in terza elementare, poco prima di Natale e per scrollarsi via qualche sbadiglio, si lanciò sul tema della divulgazione artistica.
Per qualche logica markettara, di appeal e soprattutto per il connubio tra grandi classici dell’arte e l’uso di icone riconoscibili ad una cerchia non troppo ristretta, il suo progetto fece velocemente il giro del mondo.
Osannato dai media esteri (slashdottato!!), cancellato dai media nostrani (prendere delle opere e “dimenticarne” l’autore è peggio che ignorare), compartecipato nel suo dolore dalla blogosfera, spaventato dalle possibili ripercussioni legali, il nostro novello Duchamp si è ritirato a vita privata.
Il suo geniale palloncino vola via nella memoria di chi ha avuto la fortuna di vederlo, i fan attendono alla finestra fiduciosi, il nostro eroe pensa all’insalata che avrà per pranzo.

FMR

Tempo fa un amico mi aveva segnalato un volume realizzato da FMR insieme al Ministero dei Beni Culturali che (stranamente) regalavano, semplicemente compilando un modulo online.
Visto, fatto e pure spammato agli amici.
FMR inizia a telefonarmi nei momenti più improbabili per fissare un appuntamento per consegnarmi il volume (ma non possono spedirmelo che gli costa meno e mi rompe meno? No.) e alla fine ci accordiamo per un mercoledì sera alle 20. Io mi scapicollo a casa dall’ufficio per essere lì, aspetto (“Che faccio, inizio a cucinare o no?“) e non si presenta nessuno.

20 telefonate per fissare un appuntamento e poi manco una per avvisare?!

Due giorni dopo (non il giorno dopo!) mi chiamano per la solita solfa (“Gentile signora siamo ancora in debito nei suoi confronti..“) senza nemmeno prostrarsi in scuse e alla richiesta di un nuovo appuntamento gli faccio notare seccata che al precedente non si sono presentati né hanno avvisato (magicamente *ora* qualche scusa arriva) e che non sono più interessata (nel week-end avevo avuto occasione di sfogliare il pregiatissimo volume dai genitori del signor N: belle foto, per carità, ma manco mezzo testo.. un volantino turistico evoluto). Praticamente mi attaccano il telefono in faccia.

5 minuti fa mi telefona una nuova donzella della FMR e inizia a leggermi la storia aziendale; appurato che stanno cercando di vendermi una meravigliosa sola, la interrompo e le chiedo come posso fare per fargli rimuovere i miei dati dal loro database; senza battere ciglio mi dà un numero verde da contattare.
Chiamo il numero verde (800 019632, caso mai servisse..) e mi ascolto tutta la solita pappardella: “Premere 1 per.., 2 per .., attendere in linea per gli altri casi” e io fiduciosa attendo in linea, dove due secondi dopo ricomincia il disco “Premere 1 per.., 2 per .., attendere in linea per gli altri casi“. Premo un numero a caso (credo 2): “Grazie per aver contattato la Franco Maria Ricci. I nostri operatori sono a vostra disposizione dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 19” e avanti così a ripetizione senza traccia di un operatore, anche se sono solo le 15:30.
Attacco e richiamo. Prima che la vocina snoccioli tutta la lista delle operazioni premo 3: l’operatrice non è particolarmente sconvolta di trovarsi una che vuole tutt’altro (spieghiamolo ai signorini del 187!) e accoglie la mia richiesta.

(..se mi telefonano ancora, però, passo alle maniere forti. Del resto la carta brucia bene, no?)

@update: la sola nella sola è che qualcuno si è rivenduto il libro su e-bay (saggio!) trovando qualche fesso che l’ha pure pagato (5.50 di libro + 7.50 di spese = 13€ di spottone)

Beau geste on demand

Quelli che invitano ripetutamente le persone a dimettersi spontaneamente non le capisco: se mi inviti non è più spontaneo, no? e cosa rimane “di bello” al mio gesto?

(..mondo’pedia..)

Tende

Il signor N sta cucendo le nostre tende, con la macchina per cucire (MpC) di mia madre (che non si capisce poi cosa ci faccia mia madre con un MpC visto che non sa usarla, ma vabbè).
Dev’essere che le nuove MpC sono moooolto peggio di quelle vecchie, perché tutti gli accidenti che sta tirando lui a mia nonna non li ho mai sentiti dire :-p