Splash!!!

Tigro ha scoperto l’esistenza dell’acqua e io mi ritrovo con bidet e doccia pieni di impronte di gatto..

..ma soprattutto domani vado al mareeeeeeeee!

(..un gatto acquoso non poteva che essere mio!)

kaboom

Siccome Roma è una città d’acqua, ieri c’era il sole, oggi diluviava e io tornavo da Terni, mi sono trovata a spasso con le Clarke.
Qualche considerazione:
1. è da criminali pavimentare una stazione con del granito lucido (ho rischiato il primo volo appena scesa dal treno..)
2. anche i sampietrini non è che ci scherzino quanto a scivolosità
3. mai mettere piede su un tombino mentre state schivando una scolaresca.. potreste scivolare leggiadramente sulla coscia, poi rialzarvi sacramentando e riprendere a camminare, stile Tomba dei tempi d’oro “pensavate cadessi? e invece no!”
Ecco, sì. Ho inzaccherato un po’ i jeans, ma tanto il bagnato fa tendenza, no?

(..eccomunque andare in giro con le Clarke quando piove è sempre un’esperienza mistica.. se non per gli scivoloni almeno per la quantità d’acqua che riescono ad assorbire!)

Senti come piove

Stamattina non mi volevo alzare perché fuori pioveva a dirotto, il letto era bello calduccio, c’era quella poca luce tipica di quando piove tanto ed era bello starsene lì ad ascoltare la pioggia, al caldo e all’asciutto.

Quando io e Tiff ci siamo avventurate fuori a prendere la metro mi sono trovata a sorridere: come al solito Roma era sotto sopra per la pioggia. Ma è possibile che una città grande e grossa dove piove abbastanza ogni volta si ritrovino sconvolti per un po’ d’acquetta?

(..oggi però c’era un’attenuante: un pezzo di strada era chiusa per un albero caduto..)

Tramontana

È bastato un soffio di vento per farmi alzare lo sguardo e stupirmi di vedere un campanile.. quella temperatura, quel profumo, quel gelo cristallino.. non sono alla fermata dell’autobus sono su a 2000 metri, in mezzo al solito gruppo, con Renato che spiega e io che non ascolto perché tanto ho dei bei piedi, perché tanto mi viene naturale, perché l’unica cosa che conta è l’eterna sfida con Marco a chi è il migliore (ovviamente nessun dubbio: io!).
La pista immacolata e quell’angolo dove la discesa è più ripida, sul filo del fuoripista.

Dominique, dimmi che tu non ci pensi mai.. a quelle mattine così piene di risa e neve e capitomboli (mai belli come *quel* salvataggio :-P) e che non ti mancano..

(..e sull’autobus poi mi si è seduta di fronte una famiglia e la bimba si chiamava Greta..)

Le mille bolle

..che la cosa di cui sento veramente la mancanza è la vasca da bagno.
Sprofondare nell’acqua caldissima e amido insieme a un libro e restarci finché non finisce il libro, l’acqua è gelida, le ossa rotte dimenticate e la giornata passata.
Sdraiarmici a pancia in giù e fare versi come una bimba.
Prendere come compagni di avventura un certo numero di oggetti e guardarli galleggiare.

(..del resto, come Mae West insegna, anche la doccia ha i suoi pregi: “risparmiate l’acqua, fate la doccia con un amico”..)

Mordere

È che io l’acqua l’adoro.
E ritrovarmi incazzata nera e contorta e arrovellata sotto un temporale senza che mi passi è proprio strano. Quasi impossibile.

Quasi.

Infatti stasera è successo.
E quando sprofondo in me e decido di farmi il culo.. lo faccio bene. Fino in fondo.
E se fino in fondo significa condensare tutto in una mail che assomiglia più ad un post che ad una mail, che un po’ gira intorno al punto.. beh, non importa. L’ho fatto.

Ho preso un’incazzatura e l’ho fatta diventare coraggio per fare una cosa codarda. Lo so che certe cose si fanno guardando in faccia le persone. Lo so.

(..tanto poi passa. Davvero.)

Déshabillé

Stasera sono scesa a prendermi un kebab gattoso per cena e sono uscita di casa as is, cioè:
* parole di cotone sulla Nutella
* felpa della Lonsdale
* jeans tagliati
* sabot col tacco
in una discreta accozzaglia di colori e schivando le pozzanghere.

(..e ridevo consapevolmente ad ogni passo :-P)

Miss Ubi bagnata

Uno dei miei primi pensieri appena sveglia mi ha invitata a far colazione sotto casa.
Quando ho fatto per mettermi l’ultimo paio di scarpe chiuse rimaste, le ho trovate fradice.

Eccerto.. stanotte facevo la splendida sotto il temporale su Ponte Sisto e mica si sono già asciugate. Siccome c’era un vento fantastico, le ho messe sul terrazzino ad asciugare e ho infilato un paio di sabot.

Tornando dalla colazione è mica arrivato un incredibile scroscio di pioggia? Intenta ad evitare l’ennesima doccia ci ho messo qualche minuto a rendermi conto che mi ero giocata anche le ultime scarpe.

ROTFLOL

(/me si vede stasera in bagno con il phon ad asciugare scarpe..
/me si vede meglio domani in giro con le infradito perché meno sei vestita meno ti bagni!
)

Brioschi.. 3!

È che devo arrendermi e ammettere che di fronte a certi fatti della vita sono completamente impreparata.
Ieri a Roma ha diluviato e io avevo lasciato tutta casa spalancata, ed ero in giro con pinocchietti e infradito.
Stamattina diluviava ancora e delle tre paia di scarpe chiuse (tutte rigorosamente da ginnastica) due stavano sul terrazzo. Sotto la pioggia.
E domenica a casa dei miei ho guardato il K-way e ho pensato di lasciarlo lì, perché tanto non lo avrei mai usato. Mai.
Ovviamente odio gli ombrelli.

(..noto comunque che non sono l’unica a temporaleggiare..)