Corsica for dummies: le cascate degli inglesi

La sveglia suona alle 7, ma noi non ci muoviamo prima delle 8.
Stavolta smontare e caricare la macchina è più agile, forse perché ciascuno ha in mente cosa fare e dove mettere ogni cosa.
Abbiamo intenzione di tornare sulla costa orientale, possibilmente poco sotto Bastia per essere comodi col traghetto.
A poco meno di metà strada ci fermiamo: voglio vedere Les cascades des Anglais a Vizzavona.

Il sentiero parte dal parcheggio presso Foce e si inerpica fino ad una fortezza in rovina per poi tuffarsi in un magnifico bosco.
A parte la salita iniziale il sentiero è tutto a mezza costa e le uniche difficoltà sono oltrepassare le radici di un albero (scivolose) e attraversare due o tre pietraie.
Come prevedibile l’acqua che “casca” è pochissima e il posto è pienissimo di gente, ma è bello uguale.
La cascata, infilandosi tra enormi massi, forma dei microlaghetti dove è possibile fare il bagno. Il sig. N si bagna fino al ginocchio e poi desiste, mentre io scivolo dentro completamente. L’acqua è freddissima e molto piacevole.

Rientriamo velocemente alla macchina, mangiamo qualcosa e ripartiamo.
Sulle guide ho trovato un campeggio 10km a sud di Bastia, sulla fascia di terra compresa tra il mare e lo stagno di Biguglia.
È l’unico campeggio della zona, è immenso e abbastanza pieno. Non ci piace un granché, ma non abbiamo alternative.
Montiamo il campo tra pini, eucalipti e querce da sughero.
Stufi di viaggiare, ceniamo al ristorante del campeggio, che tutto sommato è meglio di quel che promettesse.

Poesia incompresa

Stavo riflettendo sul senso della vita, sullo scorrere del passato verso il presente, sulla continuità degli atti quotidiani, su questo tempo (meteo!) folle che alla fine non ci scalfisce nel profondo come (forse) dovrebbe, sugli eventi rimandati che si scatenano nel momento peggiore.. nel culmine di tutta questa passione per la vita, gli elementi, rimembrando tutto quello che ho studiato finora, ho composto.

Ieri c’erano 29 gradi
e ho stirato.
Oggi ci sono 20 gradi
e stirerò.
Il mucchione della roba asciutta
ha scelto il momento sbagliato
per esplodere.

(..son cretina, lo so!)

Deliri estivi

Mio figlio si chiamerà Rutto, o almeno avrà un R. nel nome di cui non conoscerà mai il significato.
Mio figlio avrà il cognome di mamma e papà, perché è più nobile.
Mio figlio da ieri sera ha un account gmail.
Mio figlio da ieri sera ha già scritto almeno due mail.
Mio figlio non è ancora nato e non è stato nemmeno concepito.

(..dite che faccio una segnalazione all’abuse di gmail o mando al fresco i due che si sono inventati mio figlio, il suo nome e le sue manifestazioni?)

La gente della notte

Stare in piedi tutta notte per fare cose ha dei pregi: la giornata si prolunga di almeno altre 8 ore, si sta più freschi, c’è più silenzio.
D’altra parte di viene una fame pazzesca da tossico, il dopo le 5 di solito taglia le gambe, fa un freddo pazzesco d’inverno..
Ma ci sono anche momenti carini: chiacchierare sporadicamente con un’amica oltreoceano, vedere un amico in piedi alle tre e mezza perché ha litigato con la moglie e proprio non gli va giù, quel lungo momento tra le 2 e le 4 quando i minuti non sembrano passare mai, indovinare dove finisce la notte e inizia il giorno..

(..ma soprattutto scrivere post sul blog in attesa che esca il primo caffè della giornata!)

Nella rete

#qualche giorno fa, in ufficio#
Un collega ha un app con un possibile nuovo fornitore. Il fornitore arriva e mentre stanno discutendo mi vede, si ferma e mi apostrofa: “Frieda?” io mi giro “Frieda Brioschi?” “sì?” “Tu sei il presidente di Wikimedia Italia” “..sì..” “leggo sempre le tue interviste in giro, anche su Punto Informatico, sono A, ti ho contattata su LinkedIn” “certo! come stai?”

(È che 15 anni fa, quando andavamo allo stesso liceo, lui era un po’ diverso.. anch’io credo ero un po’ diversa :-p)

#qualche giorno fa, a Berlino#
Durante un pezzo di plenaria mi si siede accanto un fanciullo, che mi apostrofa “Frieda? Ciao, sono T. Siamo amici su un sacco di social network e ci tenevo a salutarti di persona ;-)”
(accetto indiscriminatamente gli inviti dei wikimediani, perché collegare nome e cognome al nick è sempre un problema e poi perché ne incontro così tanti che ogni tanto mi perdo via”)

Ho fatto il caffè con la garanzia della Bialetti

Il che non significa che la Bialetti garantisce il mio caffè o che ho stretto particolari accordi con loro, ma che molto semplicemente ho messo in uso una macchinetta nuova dimenticandomi di levare la garanzia :-(

(..per carità, fa parte dei primi due giri di caffè che solitamente butto via di rito quando inauguro una macchinetta, per darle prima un po’ di sapore, ma insomma..)

Berlino è in Germania

A pranzo mi danno dei tramezzini, ieri sera a cena cose pseudo italiane (non chiedetemi perché..), stamattina a colazione è vero che c’erano salumi dall’aria diversa dal solito, ma insomma.
Stasera sembrava andare come ieri, quando in un angolo è spuntato un barbecue e sopra qualcuno si è messo a grigliare dei sani bratwurst. Poi finalmente sono riuscita a bermi due birre (la seconda è una Beck’s, quindi non conta!) e finalmente posso affermare di essere in teteschia. Prima ero certa di essere in uno stato germanofono, ma non di essere in Germania :-p
Scemenze a parte, sono comodamente seduta all’aperto, sulla sponda di un fiume, dentro Berlino, di fronte a non so quale fermata del treno (è esattamente dall’altra parte del fiume), in un posto che en.wiki descrive come una associazione e che a me sembra una specie di centro sociale.
Ogni tanto, come adesso, sul fiume passano dei barconi tutti illuminati e talvolta musicanti.
C’è una quantità di computer impressionante (compreso il mio), di poco inferiore direi al numero di birre consumante. Dentro sui divani sono sprofondati i nerd più nerd, quelli che non possono vivere senza la presa della corrente perché stanno lavorando al prossimo progetto della NASA :-p
Ci sono in giro allegri burloni che giocano con le macchine fotografiche: ti accecano con il flash, fotografano quelli ciucchi che si addormentano sulla sedia tenendo stretta una bottiglia di birra, si fanno appiccicare adesivi sulla schiena e poi, stolti!, mi prestano la macchina fotografica..
“sorridi!” e scatto una foto all’adesivo sulla schiena :-D
..chissà dove sono finite le mie compagne di stanza.. abbiamo due chiavi in quattro e una sicuramente tornerà a notte fonda.. stanotte uno ha dormito chissà dove perché ha confuso il quarto piano col quinto e quando ha bussato a lungo nessuno gli aperto (probabilmente, tra l’altro, ha bussato alla nostra porta.. perché stamattina verso le otto gli ho aperto io e gli ho spiegato la differenza tra i due piani!).

Greetings from Berlino

Sono seduta nel letto molle che mi sono appena rifatta. Nella stanza con me al momento ci sono due fanciulle (la terza è fuori a far baldoria, noi invece non c’abbiamo il fisico) e tutte e tre siamo a letto col pc in mano, che facciamo cose.
Non regna il silenzio solo perché tastiere e mouse ticchettano e una delle finestre è leggermente aperta, così entra un vago rumore di macchine da fuori.
La stanza è bluette. Cioè, la moquette è bluette e le pareti sono azzurre asilo, ma solo per la metà bassa. Sopra sono panna. Di fronte a me c’è un ritratto della Marilyn.
Agnes è polacca, Brianna è australiana, e Henna non mi ricordo esattamente, ma nord europea. Due sono persone di spicco di altrettanti chapters, una è anche la guru di uno dei progetti Wikimedia, e la terza è una dev.
Stasera mentre eravamo in metropolitana dirigendoci verso l’ostello, guardavo questo gruppo variegato.. una cinquantina di persone provenienti ad occhio e croce da 25 paesi diversi, accomunati da una passione (wiki*) e da un sogno (cambiare il mondo!) e sarà la stanchezza o il clima straordinariamente mite di Berlino (fa più caldo qui che a Milano) o un insieme delle chiacchiere di oggi, che mi sono trovata a pensare che eravamo proprio belli!

Messaggi dal passato

Mi sono regalata un quarto d’ora di puro divertimento navigando dal fondo della mia casella gmail per capire com’è che ho 3000 e rotti messaggi da archiviare, di cui alcuni ancora da leggere.

Dalla mia analisi ho scoperto che già nel lontano 2006 non riuscivo più a stare dietro a tutte le mail che mi arrivano.. ma soprattutto che essendo sempre più nota Wikipedia hanno smesso di arrivarmi mail (e telefonate) come questa:

Gent.le Sig.ra Brioschi,

La preghiamo informarci se potete fornire:

CAMERA D’ARIA IN GOMMA DI LARGHEZZA 35 MM.

Grazie e distinti saluti

Mi humor no es tu humor

Io adoro Ale e Franz, del tipo che se mi tolgono l’audio alla tv io rido lo stesso per le smorfie che fanno.
Stasera c’è buona la prima e io continuo a ridere. Il sig. N mi guarda e scuote la testa “io non ti capisco, come fanno a piacerti? Io sta trasmissione proprio non la capisco!”