Anche no

È che oggi mi viene proprio da vomitare.
Dopo giorni di sottile mal di testa, imputati finora al dirimpettaio che urla troppo al telefono e al troppo caldo notturno che fa dormire male.

Invece è nausea da mail forbite, da lunghi conti che non servono mai a nulla, di cose rinfacciate in cui non c’entro nulla e di troppi ruoli che non ho mai chiesto ma che pare proprio non possa rifiutare.

Magari vomito davvero. O magari continuo a scrivere che è un altro modo per vomitare, un bel vomito di testa..

Che poi dò sempre la colpa alla PMS e invece no, non c’entra niente. Stavolta me lo scrivo anche.

burp.

Qualcuno mi calcoli l’orbita o quanto meno il periodo di rivoluzione. Io non riesco ad andare oltre il calcolo spannometrico e dire che circa ogni due anni io mi faccio la mia sana influenza a base di nausee e gente che mi chiede se sono incinta.

Un po’ di amarezza

Non ho mai avuto un datore di lavoro che apprezzasse le mie doti di relatore internazionale (essì, oggi me la tiro) e i miei wikiskills. Tutti l’hanno sempre considerato un handicap invece che un pregio e così ogni mia partecipazione ad un evento che cade in orario lavorativo è sempre un triplo carpiato mortale: a quanto pare sono sempre così indispensabile che di ferie o permessi è quasi meglio non parlare, e mi tocca recuperare di notte o nel weekend quel che non riesco a fare per via della mia insana passione.

Ma non è quello

Piove e a me questo pomeriggio mi è preso malissimo.
Non è la pioggia e non sono tanto le vicende pubbliche. O meglio: quelle portano tante cose da fare, tanti fili da seguire, è stressante e stancante più che preoccupante. Per preoccuparsi ci sarà tempo, poi.
È che, ad esempio, mi sono girate le palle per questioni lavorative che si trascinano invece di risolversi.
È che mi sono accorta che guardo le proposte di lavoro che mi passano sotto il naso pensando “questa a chi la posso girare?” perché ho in mente tante persone in situazioni non rosee o col culo per terra, e la situazione invece di migliorare peggiora.
È che cinque minuti fa ho visto S accennare con delicatezza al suo sogno ormai decisamente in forse e la delicatezza mi ha fatto preoccupare più di qualsiasi urlaccio.

Stasera ci sono amici a cena, il sig. N fa il sushi.

(..chissà se il potere consolatorio del sushi è superiore a quello del cioccolato..)

Post post giornata

Così.
Stasera si finisce di stirare, sperando di non trovare tutto coperto di pelazzi di gatto (stamattina la Ciccion dormiva sulle camicie del sig. N e poi per farmi notare com’era bella nera zampettava sul panno da stiro bianco immacolato).
Il sig. N ha 42 giorni di tempo, poi il mondo esploderà, è avvisato.
Io sono stanca, veramente stanca, e l’idea che a settembre ricomincerà tutto mi deprime.

(..se tutto va bene è la PMS, il che è bene perché vuol dire che non mi triturò le lasciamoperdereva’ al mare..)

Grrr

..che poi io non ne ho nessuna voglia né di occuparmene né di dir di sì per mancanza di alternative, però mi irrita l’abulia nel non prendere una decisione che ti spetta o comunque ti tocca.
Io se mi impegno un po’ capisco tutto quanto, ma non la tragedia insita nell’essersene dimenticato, la tragedia del regalo a tutti i costi ecc. Se è una festa che si festeggi, se dev’essere una tragedia.. quasi quasi mi ammalo.

(..e d’altra parte, siccome mi ha chiesto di consultare mia madre, mi toccano anche gli sfottò dei miei..)

Col cucchiaino

Questo weekend sono crollata.
Venerdì sera è arrivata Ugo, per un matrimonio a cui doveva andare sabato, così l’allegra famigliola più il sig. N è andata a cena fuori in tarda sera (btw: il Porto non è più il mio ristorante preferito.. non si può rifiutare una prenotazione per le 21:30-22 a Milano di venerdì sera!).
Sabato mattina non sono riuscita ad alzarmi dal letto. Nonostante la sveglia, le moine del signor N, i gatti, ecc. non ce l’ho fatta. Mi sentivo come una con 40 di febbre.. a mezzogiorno passato sono riuscita a spostarmi dal letto fino al divano.
Alle quattro ho deciso che non potevo continuare a stare così e sono andata dai miei a tuffarmi in piscina.. per la serie o muoio o guarisco. In realtà nessuno dei due, perché lì per lÃìmi sono sentita meglio, ma poi sabato notte sono stata male e me la sono passata mezza in bianco.
Ieri però ero miracolosamente in piedi, senza neanche le occhiaie e sono tranquillamente sopravvissuta al pranzo composito (Ugo, moroso, fratello del moroso, genitori del moroso, i miei, il sig. N), facendo del mio meglio per essere scambiata per una lucertola che si riprendeva arrostendosi a 5cm dall’acqua (cadendoci dentro il più spesso possibile).

I soldi solo a chi li ha

Stamattina il sig. N, felice possessore di un conto BancoPosta, è passato in posta a chiedere info per il mutuo. È inutile che ci scanniamo per che casa vogliamo, se poi non abbiamo i soldi per prenderla, no?
Eravamo stati lì già 3 mesi fa, ma all’epoca io avevo un’assunzione a tempo indeterminato, loro non sapevano che il mio datore di lavoro era in liquidazione, e tutto sommato sommando i due redditi e giocando sulla lunghezza del mutuo, ci davano quanto necessario.
Oggi il sig. N mi ha chiamato frustratissimo per dirmi che:
* se hai un contratto a progetto, non conta
* se fai il consulente è meglio che tu lo faccia da almeno un anno e comunque non conta
* se vuoi comprare un terreno, scordati il mutuo (la mia dirimpettaia mi dice per esperienza che anche se vuoi comprare un garage, anche se costa come un monolocale, scordati il mutuo)
* se vuoi dare una garanzia, sorry, non la accettano.. però se fai il bravo si accontentano di una persona che faccia da garante, però: non suo padre perché è pensionato, non mio padre perché è consulente, non mia madre perché è pensionata.. forse mia sorella che però risiede all’estero?
* ciliegina sulla torta, lo spread è salito da 0,8 a 1,25%

(..il blàblà sui giovani che rimangono in casa fino a 50 anni, sulla crisi, sul precariato e quant’altro hanno un solido fondamento..)