Venerdì ho avuto palle sul lavoro.
Sabato mia madre ha fatto un’incursione in casa mia per visitare il sig. N e l’ho beccata che lucidava i fornelli, dicendo che le malattie si prendono con lo sporco.
Domenica ho cercato di svenire tre volte, grazie alla sindrome mestruale. Il sig. N si è preso un mezzo colpo e io ho passato la giornata sul divano.
Lunedì metà delle cose non vanno e non fanno presagire nulla di nuovo per i mesi a venire. Sono stanca..
Drone gatto
La sera quando sono sul divano compare spesso il gatto borg. Si avvicina lento ma inesorabile e guardando con i suoi occhioni gialli inizia a dirmi “Noi siamo gatti borg. La resistenza è inutile. Verrete assimilati” e quando le chiedo chi si crede di essere mi risponde “La mia designazione è Uno di Due, terziario aggiunto dell’unimatrice di casa nostra”. Poi mi assimila e tutto finisce tra la coperta e una gatta cicciona e calda.
Scene da un matriagio: in progress
Giugno è dietro l’angolo e ci sono più problemi che soluzioni.
Il primo problema è pensare di cercare casa mentre cerchiamo di organizzare un matrimonio.
Il secondo problema sono le ingerenze esterne: due cerimonie no, in chiesa senza messa no, in settimana no, troppo lontano no, tanta gente no.. sposatevi voi, allora, no?
Il terzo problema è cercare info in rete: ci sono più fake e spottoni che altro, e io non sono più abituata a cercare nel mondo reale.
(..in qualche modo faremo. Io aspetto sempre che Fronck venga a bussare alla mia porta!)
Un po’ di amarezza
Non ho mai avuto un datore di lavoro che apprezzasse le mie doti di relatore internazionale (essì, oggi me la tiro) e i miei wikiskills. Tutti l’hanno sempre considerato un handicap invece che un pregio e così ogni mia partecipazione ad un evento che cade in orario lavorativo è sempre un triplo carpiato mortale: a quanto pare sono sempre così indispensabile che di ferie o permessi è quasi meglio non parlare, e mi tocca recuperare di notte o nel weekend quel che non riesco a fare per via della mia insana passione.
Il tempo delle idee
Tra aprile e maggio ho avuto una fase “creativa” in cui ho partorito un certo numero di idee di cose (lavorative) che era interessante fare e le ho condivise con una socia.
La maggior parte di queste richiede(va) competenze che non ho ma che potrei acquisire o che potrei acquistare da altri.
Noto con piacere che qualcuna era valida e ce l’ha avuta anche qualcun altro :-)
Ma non è quello
Piove e a me questo pomeriggio mi è preso malissimo.
Non è la pioggia e non sono tanto le vicende pubbliche. O meglio: quelle portano tante cose da fare, tanti fili da seguire, è stressante e stancante più che preoccupante. Per preoccuparsi ci sarà tempo, poi.
È che, ad esempio, mi sono girate le palle per questioni lavorative che si trascinano invece di risolversi.
È che mi sono accorta che guardo le proposte di lavoro che mi passano sotto il naso pensando “questa a chi la posso girare?” perché ho in mente tante persone in situazioni non rosee o col culo per terra, e la situazione invece di migliorare peggiora.
È che cinque minuti fa ho visto S accennare con delicatezza al suo sogno ormai decisamente in forse e la delicatezza mi ha fatto preoccupare più di qualsiasi urlaccio.
Stasera ci sono amici a cena, il sig. N fa il sushi.
(..chissà se il potere consolatorio del sushi è superiore a quello del cioccolato..)
Corsica for dummies: indirizzario
Trasporti:
- Treno: Chemins de fer de la Corse, sito ufficiale
- Traghetto: Corsica Ferries
Campeggi:
- Camping A Stella, Route Dép. 80 – 20253 Farinole, Località Marine de Farinole
- Camping La Liscia, Route de Tiuccia – 20111 Calcatoggio
- Camping San Damiano, Lido de la Marana – 20620 Biguglia
Musei:
Vino:
- Clos Marfisi, Patrimonio
- Domaine Casabianca, Bravone
Ristoranti:
- La Sassa, Chemin de la Tour – 20217 Nonza
- U Spanu, av. Xavier Lucciani, 4 – Corte
- Zanzibar, Hameau du canal, 20253 Patrimonio, Francia (accanto alla distilleria Altore)
- Le Liamone beach, Plage du Liamone – 20118 Sagone
- Restaurant A Torraccia, Résidence Sagone Plage – 20118 Sagone
- Aux coquillages de Diana, Route de l’Etang de Diana – 20270 Aleria
- Restaurant La Pagode, Route de la Marana – 20620 Biguglia
- Restaurant L’Ombree, Le Port – 20217 Saint Florent
Corsica for dummies: the end
Spiaggia grazie. È l’ultimo giorno e bisogna usarlo bene.
Alle 10:50 ho un appuntamento telefonico per una intervista per parlare di Wikipedia e discutere qualche nius dell’edizione tedesca, ma accidentalmente dimentico il cellulare e me ne accorgo troppo tardi. Mi sono sentita veramente una schifezza!
A parte questo la giornata trascorre tranquilla: dal maneggio accanto a noi esce un pony con un bimbo alla sua prima esperienza, poi una serie di cavalieri in costume da bagno che montano a pelo. Spingono i cavalli in acqua e arrivano a bagnarli per oltre un metro.
Il sig. N è un po’ schifato all’idea di fare il bagno insieme a 7 equini, ma gli faccio presente che il mare è grande e ci finiscono dentro schifezze decisamente peggiori.
Pranziamo all’ombra, sulle nostre stuoie, e poi ci lanciamo in una partita a carte mentre valutiamo cosa fare nel pomeriggio.
In lontananza si sente tuonare e sullo sfondo c’è una luce strana. Pian piano il temporale si avvicina e noi “mettiamo in sicurezza” il campo. Arriva prima il vento e poi la pioggia.
La tenda si piega e il sig. N si preoccupa molto, io ho visto di peggio anni fa in Croazia e mi godo traquilla gli eventi atmosferici.
Spiove, andiamo a Bastia a comprare gli ultimi regali, poi rientriamo e il sig. N salda il campeggio, che domattina si parte prestissimo.
Io lavo i piatti e il sig. N abbatte i sedili e inizia a caricare.
Ceniamo al ristorante qui, perché non possiamo muovere la macchina, poi ci fermiamo nello pseudo-bar all’aperto dove fanno vedere il concerto di David Gilmour dei Pink Floyd alla Royal Albert Hall.
Giochiamo a carte, io bevo birra, ci dividiamo un dolcetto.
Quando finisce prepariamo le cose per la notte e per domattina e carichiamo il resto.
La notte è fresca, dormiremo bene!
Corsica for dummies: la birra, le ostriche e il vino
Oggi abbiamo in programma la visita del birrificio Pietra (uno dei due produttori locali di birra), il pomeriggio si vedrà.
Trovare il birrificio è abbastanza arduo: la via fornita come indirizzo porta solo nei pressi e i cartelli che lo indicano sono microscopici.
Arriviamo che è appena finita la visita precedente e ci fanno partire al contrario: prima degustiamo, poi visitiamo.
La Pietra (ambrata con farina di castagne) la conosciamo e ci piace, la Serena (bionda) il sig. N l’ha già bevuta e non la stima molto, la Colombra (bianca con erbe della macchia in infusione) ci piace perché non sembra troppo una weiss.
Iniziamo il giro: prima la spiega in francese, poi in italiano. Io devo sempre essere richiamata all’ordine perché vado in giro a fare le foto.
Per un birrificio che esporta anche all’estero ci aspettavamo qualcosa in più: in realtà producono solo 1100 litri alla settimana e lo stabilimento è piccolino.
La gita è stata comunque interessante e uscendo compriamo un po’ di gadget e birra da portare a casa.
Ora tocca allo shopping. Sono senza calzoncini corti e pur di non fare il bucato (e un po’ anche perché effettivamente mi mancano) andiamo a comprarli.
Arrivando ho visto che c’è un Kiabi nei dintorni e puntiamo lì. Terminato lo shopping valutiamo il problema pranzo e il sig. N propone di anticipare la visita ad Aleria, la romana Alalia.
La strada corre tra i vigneti della costa verde, il panorama assomiglia un po’ a un’Umbria pianeggiante con accanto il mare.
La prima meta è lo stagno di Diana, dove la guida suggerisce un ristorante galleggiante.
Il consiglio è azzeccatissimo, mangiamo ostriche e cozze a pochi metri da dove vengono prodotte e sono buonissime. Il ristorante è panoramicissimo e di fianco a noi, in acqua, nuotano i pesci richiamati dal pane che i nostri vicini gli lanciano.
Ad Aleria visitiamo il museo, coi reperti romani, fenici ed etruschi.
Quando ci incamminiamo per il sito archeologico inizia a diluviare e rinunciamo.
La guida suggerisce di visitare la cantina Mavela e noi non possiamo esimerci. A Mavela producono whiskey, ma non c’è nulla da visitare se non il negozio/esposizione.
È un po’ caro ma ha il pregio di raccogliere il meglio della tradizione enogastronomica corsa.
Compriamo un paio di cose, poi usciamo in cerca della cantina di cui abbiamo assaggiato il Muscat a pranzo, Casabianca.
È sulla strada per il ritorno e la signora che ci accoglie è brillante: il sig. N si informa se lei parla italiano e lei (in francese) ci risponde che non importa cosa parla, in qualche modo ci intenderemo.
Assaggiamo il vino (medaglia d’argento) e ne compriamo 6 bottiglie.
Il ritorno annega lentamente in un po’ di traffico, di spesa per la cena, di cena e partite a carte.
Corsica for dummies: le cascate degli inglesi
La sveglia suona alle 7, ma noi non ci muoviamo prima delle 8.
Stavolta smontare e caricare la macchina è più agile, forse perché ciascuno ha in mente cosa fare e dove mettere ogni cosa.
Abbiamo intenzione di tornare sulla costa orientale, possibilmente poco sotto Bastia per essere comodi col traghetto.
A poco meno di metà strada ci fermiamo: voglio vedere Les cascades des Anglais a Vizzavona.
Il sentiero parte dal parcheggio presso Foce e si inerpica fino ad una fortezza in rovina per poi tuffarsi in un magnifico bosco.
A parte la salita iniziale il sentiero è tutto a mezza costa e le uniche difficoltà sono oltrepassare le radici di un albero (scivolose) e attraversare due o tre pietraie.
Come prevedibile l’acqua che “casca” è pochissima e il posto è pienissimo di gente, ma è bello uguale.
La cascata, infilandosi tra enormi massi, forma dei microlaghetti dove è possibile fare il bagno. Il sig. N si bagna fino al ginocchio e poi desiste, mentre io scivolo dentro completamente. L’acqua è freddissima e molto piacevole.
Rientriamo velocemente alla macchina, mangiamo qualcosa e ripartiamo.
Sulle guide ho trovato un campeggio 10km a sud di Bastia, sulla fascia di terra compresa tra il mare e lo stagno di Biguglia.
È l’unico campeggio della zona, è immenso e abbastanza pieno. Non ci piace un granché, ma non abbiamo alternative.
Montiamo il campo tra pini, eucalipti e querce da sughero.
Stufi di viaggiare, ceniamo al ristorante del campeggio, che tutto sommato è meglio di quel che promettesse.