Allerona, 8 aprile 2004

Uff! Anni e anni a fare l’apprendista elettricista e una misera abat-jour mi si ribella… per sanare l’affronto ho dovuto distruggere la spina, così adesso sono rimasta senza gioco… ari-uff!

Ieri il viaggio è stato allucinante, avevo un sonno pazzesco… mi sono risvegliata solo all’uscita dall’autostrada quando ho ripreso la “cloche” e ho sentito la strada vibrare…
su per i colli e giù per le valli, in cima a una salita “oddio, dove sarà la strada adesso?” non importa, corri e non pensare, che stai tornando a casa.
Curve, tante curve e poi sterminati boschi: pini, abeti, querce. E su tutto troneggia una luna assolutamente irreale. Poi finalmente inizia la discesa: curva, tornante, accelera, frena, scala…
e di botto li vedo, dietro la curva cieca che mi dimentico sempre.
Lì fermi.
Mi guardano.
Per un attimo ci siamo solo noi, il bosco e la luna.
Colti sul ciglio della strada mentre brucano, sono due cerbiatti (Bambi!).
Istintivamente mi fermo, meravigliata. Uno dei due scappa nel bosco, l’altro indigia, scruta dietro il vetro e i suoi occhi si fissano nei miei… poi, di comune accordo, riprendiamo ciascuno la propria strada.

Il telefono squillava, i soliti rompiscatole. Ne ho approfittato per attizzare il fuoco.
Mi sono fermata un secondo a guardarlo e in un lampo sono passati mille tra pensieri e sensazioni: bello, caldo, vivo, profumato, mutevole, affascinante, vita e morte (alfa e omega).
Sembra di parlare di un uomo (quello dei sogni!) e invece no, è solo uno dei quattro elementi.
Ho provato a imbrigliarlo, credo di aver scattato innumerevoli foto a fuochi diversi, ma niente.
Quella profondità che appare e scompare, quelle vampe, quelle lingue… un momento ci sono e un attimo dopo risorgono da tutt’altra parte. Nemmeno l’otturatore più veloce riesce a fermarle.
Ecco dev’essere questo il suo fascino: la fuga. L’eterno movimento. Il nascere stentando e morire gloriosamente, lasciando dietro di sé qualcosa (la brace! la cenere!).
Far diventare il “carpe diem” un concetto legnoso: colgo l’attimo e lo dilato nel tempo, penso di attaccare un ciocco e sono già alla fine, ma ne ho gustato ogni millimetro quadrato, gli ho dedicato tutto me stesso e adesso siamo una cosa sola.

…pensieri strani di una fredda notte umbra… o sarà colpa dell’Elton che mia sorella fa risuonare?
Non so, ma intanto ci penso e capisco che io…

…ardo viva…

Chiuso per ferie

Alè!
Finalmente è arrivata l’ora tanto agognata della partenza per le vacanze… che dire?
Buona Pasqua e buone vacanze a tutti!
Baci,
Cheeboh

(..postato da cheeboh in partenza ;-)..)

Odio

Questo l’avevo scritto ieri, ma per ragioni ovvie non l’ho pubblicato:

Oggi non sopporto un sacco di cose… tutte tipicamente lavorative.

* per quanto nobile possa essere come mestiere, io non faccio la segretaria
* per quanto nobilitante sia immolarsi sull’altare del lavoro, io non mi faccio fare il culo per conto di terzi
* sebbene i consulenti siano ghettizzati, io non intendo farmi dire per filo e per segno cosa fare, con chi e quando.. in termini lavorativi: ho la mia mission e non ho bisogno della balia, grazie!
* sebbene io non mi occupi della rete, avrò pure il diritto di protestare quando non va niente, vero?

NON VA NIENTE!!!!!!!!

…voglio fare come il tizio in foto… magari su un praticello, e in posizione più comoda…

Oggi aggiungo che se vado avanti così… do le dimissioni!!

Un'ubriaco in aiuola a Helsinki (by me, 2000)

L’importanza di essere

Non so cosa cerco finché non lo trovo.
Nella vita così come in questo pigro pomeriggio.

Poi l’ho visto.
Un sasso largo, piatto, a pelo d’acqua.
Per poter stare asciutta ma nello stesso tempo sedere nel lago.

Ho fissato il riverbero così a lungo da iniziare ad oscillare come una delle canne e insieme sentirmi salda come gli steli d’erba che formano immoti isolotti verdi.
Ho sentito il respiro del lago attorno a me e lasciandomi andare ho iniziato a respirare con lui.

Cerco di imprimermi i giochi dei riflessi: guardo attentamente la perfezione di una nuvola.
Il blu esagerato dall’acqua e il grigio cupo delle ombre.
Passa un pesce e la sua bolla d’aria cancella tutto.
La tela è pronta per un altro ritratto.

Una gallinella d’acqua mi guarda e passa, non ho cibo da offrirle e mi preferisce le famigliole di gitanti.

La gente mi guarda e passa.
Sento i loro occhi trafiggermi le spalle, i loro sorrisi perplessi e di scherno: è domenica, dove correte?
Il via vai è frenetico, corso Buenos Aires è in libera uscita.. a turbare il lago sonnolento.

I rumori mi sfiorano ma non li sento.
Per me c’è solo il vento che accarezza le fronde, il frinire della penna sul foglio.
Il lago è silenzioso, rispetta i miei umori.

Io non ho umori.
Mi lascio cullare.

Sono la foglia portata dalla corrente, l’alga stropicciata dal sole.
Non nuoto, non mi muovo.
Lascio che tutto scorra e passi oltre, lavandomi via.
Ho salde radici, prima o poi scoprirò a cosa sono ancorata.

La gallinella ripassa veloce, a favore di corrente.

Non ci sono, non ci sono per nessuno.
La mia ansa è nascosta, per trovarmi devi volermi.
Devi credere nella mia pigra presenza, come un elfo o una fatina.
Non mi sto nascondendo, non sono in fuga: mi sto cercando.

Chi sono?
Dove vado?
E, soprattutto, perché?

Non è importante. Non credo, almeno.
Io sono.
Di più non so.
Io sono il sole che mi bacia i capelli, sono il vento che mi sfiora la guancia.
Io sono l’acqua che mi lambisce i piedi, io sono la canna fragile stendardo di se stessa.

(..postato da cheeboh garcia lorca..)

Cartello

NON CI SONO PER NESSUNO PRIMA DELLE 12:00.
In caso di incendio cercate di domarlo senza svegliarmi.

Esattamente quale parte di questo cartello non si capisce? No, perché sono in giro da molto prima dell’ora sperata…

GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

(..postato da cheeboh cartellomane..)

Spezzoni di vita recente, recentissima… forse ancora in corso

Mi metto davanti allo specchio per rispondere al vecchio arcano “Chi sono io?”
Poi guardo meglio e lo specchio è diventato un vetro. Sì, ma chi è quella che mi sta di fronte, dall’altra parte?

Stasera: teatro.
Comico: Leonardo Manera (Adriana, fluoro).
Mi sono addormentata e ho sognato.
Lasciamo stare.

Poco fa, in macchina.
Radio zapping.
Un suicidio radiofonico.

Ma che è, una congiura?

La forma dell’acqua

..era un po’ a Camilleri che pensavo quando ho postato ieri sera. Ma sto cambiando fase: da grafomane a fotografomane!

Quando ho iniziato questo blog volevo che fosse personalissimo, una sorta di diario mio personale. Poi ho pensato che qualcuno che conosco poteva passare di qui e riconoscermi e l’ho fatto diventare anonimo…
Alla fine ci sono arrivata: il blog è come la smemo. Certo, parla di me e di quello che sento, ma allo stesso tempo è pubblico non va nascosto (o quasi!). E le mie smemo sono sempre state piene di immagini e di frasi che mi colpivano, così come di pensieri degli amici che passavano.

E così arriva l’immagine di oggi: una finestra. Su di me, sul mondo.. dipende da che parte guardi!

Suomenlinna, autunno 2000 (by me)

Parte del tutto

Riportami, o sole,
al mio destino agreste,
pioggia del vecchio bosco,
riportami il profumo e le spade
che cadevano dal cielo,
la solitaria pace d’erba e pietra,
l’umidità dei margini del fiume,
il profumo del larice,
il vento vivo come un cuore
che palpita tra la scontrosa massa
della grande araucaria.

– Pablo Neruda, “O Terra, aspettami” –

Il mio amato Pablo… lui ha sempre un verso da dedicare ai miei umori…

Stanotte ho sognato l’Umbria, il paesello addormentato che tra una settimana mi spalancherà le braccia come fossi una figlia prodiga… i miei cari vecchietti che aspettano il mio ritorno da un anno all’altro..
Mi sveglierò col sole che mi bacia, guardando i vecchi tetti, i comignoli che fumano, la nebbia sul fondo della valle che lentamente si dirada… tornerò alla sorgente e mi sentirò più viva, più vera… più parte del tutto.

un arcobaleno su una cascata