Peregrinare in Amministrazione a volte serve a qualcosa.
Laconica mail delle 16:49
“È pronto il tuo contratto. Ciao”
(ahhhhhhhhhhhh! Innescato il primo passo.. urge ripassare Irene Grandi “Prima di partire per un lungo viaggio..”)
Pensate a cose straordinarie, saranno loro a portarvi in alto
Peregrinare in Amministrazione a volte serve a qualcosa.
Laconica mail delle 16:49
“È pronto il tuo contratto. Ciao”
(ahhhhhhhhhhhh! Innescato il primo passo.. urge ripassare Irene Grandi “Prima di partire per un lungo viaggio..”)
Ieri sera qui abbiamo lavorato fino all’1:30 per sentire solo di sottofondo quello che succedeva, per distrarci un po’ massacrandoci di cose da fare.
Sono andata a dormire confusa e mi risveglio confusa.
Mah.
(..ma la mia coscienza politica non poteva aspettare un momento più felice per risvegliarsi?)
Esce l’Era Glaciale 2 (io ho adorato il primo)
Ritroviamo i protagonisti là dove li avevamo lasciati l’altra volta, ma ora sta arrivando la fine dell’era glaciale e i nostri eroi “il mammuth scorbutico dal cuore d’oro (Manny), la coraggiosa tigre dai denti a sciabola (Diego), il bradipo goloso e insolente (Sid), lo scoiattolo causa-guai (Scrat) e gli opossum attaccabrighe (Crash ed Eddie)” si rendono conto che lo scioglimento di una diga di ghiaccio sta per travolgere la vallata dove gli animali vivono finalmente felici.
Fede non si dimette più (ma va?)
Lo dice una che è stata governata da Menem e in Argentina ha già visto tutto: il carisma, le promesse. E pure il lifting. (sul ponte sventola il bandana bianco..)
Fallimento e miserabile (mai sentito parlare di googlebombing?)
Il diario di Anna Frank ai tempi della guerra dei Vietnam (dimenticare non è mai una buona idea)
Alzarsi due mattine e trovarsi subito davanti degli esseri mugugnanti/sospiranti/.. non aiuta il buon umore. Se poi dopo due battute salta fuori un “Vedi di trovarti un’altra casa” capita anche che uno prenda la palla al balzo, metta da parte orgoglio e sani principi, e mandi una mail.
Senza una riga di spiegazione, ma solo una semplice richiesta.
(il dado è tratto, il borsalino è lanciato. Vediamo se qualcuno di là raccoglie e la palla ritorna a me)
Pezzi di cena
* mi sono presa della coglionacogliona..
* quando Guappo parla si va in bagno, no?
* da 1 a 10 sono acida 12, anzi 13
* torno a casa con qualche CD compreso Lu*ca, uno dei pezzi della colonna sonora della mia tesi
* Ste non ama le stelline in bagno :-D
Pensieri sparsi
* sulla soglia dei trent’anni ho deciso che non posso continuare a fingere che la politica non esista (e trovarmi a votare con le idee chiare sulla parte, ma confuse su esattamente *chi*)
* trovarsi a cena e iniziare parlando di politica è un’esperienza nuova..
(la wita è wuota senza wiki.. )
h. 8:25
Milano, piazza San Babila
La giornata è meravigliosa, il cielo terso, l’aria fresca, il sole inizia a spuntare dietro i palazzi. Il centro è ancora tutto chiuso e meravigliosamente vuoto.
Adoro essere qui in questo momento.
Cammino aspettando il mio socio (come al solito sono in netto anticipo) e guardo oziosamente le vetrine dei negozi.
Non sono una maniaca dello shopping, anzi, spesso lo odio. Ma è più di un anno che non mi compro nulla, è primavera, ci sono un sacco di cose carine.. il mio armadio andrebbe svuotato dai vestiti ormai indegni di essere messi perché consunti, scoloriti, ecc. e (soddisfazione!) da quelli troppo grandi. Ho voglia di comprarmi qualcosa di nuovo solo per farmi un regalo.
Ma non posso.
Sono 6 mesi che lavoro in un posto e non mi hanno ancora pagata. Mi è scaduto il contratto da 5 settimane e non ho ancora firmato il rinnovo (colpa loro, non mia) e se non firmo non fatturo e se non fatturo non mi pagano. Tenuto conto che pagano a 45gg, per almeno due mesi non mi pagheranno.
La cosa mi fa incazzare da morire. Non lavoro per la gloria anche perché (come mi hanno *cortesemente* fatto notare) la gloria la trovo altrove (eggià, poi devo anche *dimostrare* che la gloria altrove non mi distrae lavorando più degli altri..).
Polemica a parte, ieri sera sfogliavo ansiosamente gli annunci di lavoro del Corriere (osceni, ma tant’è) e incomincerò a mandare qualche tonnellata di cv.
(le relazioni non funzionano mai se non c’è equilibrio tra quello che si dà e quello che si riceve..)
Mi sono resa conto che l’unico momento della giornata ”a mente libera” in cui i pensieri possono vagare e associarsi liberamente, è il breve tragitto (5 minuti circa) dal garage in cui lascio la macchina alla stazione.
Prima sono troppo presa ad avviare la giornata, poi in treno dormo, poi c’è l’ufficio.. sulla via del ritorno sono troppo pensierosamente concentrata o troppo attiva per lasciarmi andare, la sera la passo a parlare, cazzeggiare, fare..
Oggi ho fatto un percorso tortuoso, partendo da cose dette nella notte, passando per un ex-segreto che G ha condiviso con me (grazie!) e sono in qualche modo arrivata al “far capire”. E lì mi sono messa a ridacchiare tra me e me, ricordando scene del passato.
Pensavo a una discussione avvenuta anni fa tra me e il topo, di cui non ricordo assolutamente la materia del contendere, ma solo un paio di battute. Io che gli rinfacciavo “ma io te l’ho fatto capire!” e lui, assolutamente fuori dai gangheri, che urlava “Ma come me l’hai fatto capire? Io non ho capito! Ma perché non l’hai detto e basta?” al che io ero scoppiata sonoramente a ridere uccidendo la discussione :-P
(c’ho messo un po’ ma poi l’ho capito: gli uomini non conoscono la sottile arte del far capire, non si immaginano nemmeno di dover/poter cogliere.. tranne rare eccezioni)
Nel bel mezzo dell'(orrida) adolescenza avevo teorizzato e attuato la tecnica dei labirinti.
Quando la mia vita diventava un casino e non sapevo più da che parte girarmi, l’unico modo per uscirne era cambiare tutto. O cambiare il più possibile.
Come fa una persona intrappolata in un labirinto senza uscita a uscirne? Facendo saltare il labirinto.
Ovviamente il tutto era corredato da infiniti esempi di labirinti senza uscita disegnati durante le ore di scuola.
(..mi sento un po’ intrappolata. Vorrei far saltare il labirinto ma ho un po’ paura. Anche se un tenero amico mi ha detto che la mia follia è bella e mi ha regalato un enorme sorriso..)
Ho un amante insaziabile e fantastico, che ha iniziato a protestare per il tempo che (non) gli dedico.
Non gli bastano più 4 ore tutte le notti.. adesso non mi lascia in pace nemmeno sul treno, sui mezzi pubblici, nelle sale d’aspetto.
(tutti i torti non li ha, il mio amato)
Ci sono cose della mia infanzia che mi porto dentro e rimarranno sempre con me. Il mondo di Richard Scarry è una di queste.
Milano, Policlinico, h. 14 (pioggia battente)
Alle 14:30 ho un’intervista via telefono per la radio (Radio Radio, il Salvalingua, in onda tra una settimanella), mi trovo nel mezzo della cittadella Ospedaluniversitaria in pieno centro di Milano e ho bisogno di un posto non troppo rumoroso e preferibilmente all’asciutto.
Leggi tutto “Richard Scarry”