La doccia (e la vasca da bagno, ad averne una!) sono il mio posto preferito per rilassarmi e pensare. La mattina sotto l’acqua pianifico quel che si riesce a pianificare della mia giornata, metto in ordine i pensieri notturni e affino alcune soluzioni; nei giorni non lavorativi lascio la mente libera di vagare.
Domenica mattina sono uscita dalla doccia ridacchiando e sono corsa a raccontare al sig. N cosa mi ero appena ricordata.
Estate 19qualcosa, io avevo tra i 14 e i 16 anni. Ferragosto, presumibilmente.
I miei avevano comprato quell’anno una Vitara, rossa, e al mare era divertente andare in giro con la macchina tutta aperta e andare fino in spiaggia, usando le 4 ruote motrici. Era un po’ meno divertente quando pioveva (ma questo magari me lo racconto un’altra volta).
Ferragosto nel 19qualcosa ricordava comunque ancora tanto Questo piccolo grande amore nonostante fossero passati quasi vent’anni
..un fuoco quattro risate..
Per i nostri fuochi si andava al mercato a chiedere le cassette, alcuni si passavano tutta la spiaggia alla ricerca dei legni buttati a riva dal mare, ecc. ecc. Poi la sera si scendeva insieme a mare, quando ancora c’era luce, e si accendeva il falò.
Nel bel mezzo del mio (ennesimo) falò ferragostano, mentre un po’ di gente è in acqua, un po’ è avvinghiata negli angoli bui e un po’ semplicemente chiacchiera davanti al fuoco, chi arriva puntando i fari (forse gli abbaglianti!) sulla congrega?
Mio padre, insieme a mia sorella (all’epoca troppo nana per partecipare al falò) e uno dei miei cugini.. tutti divertiti alla gita notturna, in spiaggia!!!
(..dopo quasi vent’anni mi fa ridere, come mi fanno ridere le stupide commedie americane, ma all’epoca.. ero indecisa tra voler sprofondare e volerli incenerire!!)