Com’è triste un Natale senza regali

Alcuni dei libri che ho più amato quando ero nanerottola, sono gli stessi che ha amato mia madre (forse perché lei sapeva raccontarli e trasmettere la sua passione?).. ogni tanto mi chiedo se sono gli stessi che ameranno i miei figli.

E comunque non tutto torna: mia madre sostiene che lei era Jo, ma data la passione per pizzi e trine io al massimo avrei detto Amy; ovviamente Jo ero io, maschiaccio, sempre a scrivere, anche se non amavo così tanto le mele (per un po’ ci ho provato) e non mi disgustava l’idea che John Brooke tenesse di nascosto un guanto di Meg trovato in giro.

(..il titolo è l’incipit di Piccole donne nell’edizione con la copertina viola vellutata che era di mia madre..)

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