Il sig. N mi manda mail angosciate chiedendo aggiornamenti sull’organizzazione del matriagio e io ci scherzo su o rispondo incazzosa (stufa di colleghi, amici, parenti che non sanno ripetere altro che “siete in ritardo!”. Organizzate voi, no?).
Il mercoledì sera è il momento che temo di più di tutta la settimana, non c’è scadenza lavorativa o angoscia personale che sia simile a come mi sento quando il mercoledì sera si avvicina: odio il corso fidanzati. È noioso, il sig. N trolla (ogni tanto ha ragione, ogni tanto vorrei tirargli un calcione sulla caviglia se solo ci fosse garanzia che questo lo zittisca), le riflessioni sono spesso e volentieri monologhi della coppia guida, il prete ieri sera ha detto cose del tipo “e allora vai su Facebook a informarti sull’aborto” (e io ho pensato di alzarmi e di andarmene, che a riempirsi la bocca di cazzate son buoni tutti ma questa ne batteva tanti), utilità pratica nulla (quando devo fare il consenso? consegnare i doc al prete? chi mi spiega dove trovare le letture tra cui scegliere per il “libretto”?) e per di più fa freddo, le sedie sono scomode e tutto quel bianco con la luce al neon la sera mi urta (sì, sono insofferente).
La mie due proposte per il viaggio di nozze sono state cassate (una certamente, l’altra forse) e io inizio a capire perché la gente assume wedding planner.