Corsica for dummies: del windsurf e dei calanchi

Ieri il sig. N è rimasto affascinato dal windsurf e vuole assolutamente provare.
Ci hanno detto che a Sagone forse li affittano e così andiamo. In effetti su una delle spiagge li troviamo.
“Un’ora o due?” mi chiede il sig. N “meglio iniziare con una”.
Io sono ancora scottatina e vado in giro (e in acqua) con la sua maglietta. Non posso fargli compagnia sul surf, ma gli darò indicazioni nuotandogli intorno, memore dei miei trascorsi (15 anni fa..).
Sulla carta è tutto molto semplice, ma la prima mezz’ora di tentativi vola via in altrettanti tuffi. Poi i primi risultati: pur non riuscendo a stabilire la direzione e rischiando sempre di falciare via qualche bagnante, il sig. N sta su!
Io posso rifugiarmi sotto l’ombrellone. Un po’ di lettura, poi pranziamo in un posto che può essere tranquillamente dimenticato.
Torniamo in campeggio a pisolare, ché il mio rossore non dà scampo, poi il sig. N mi sveglia e ci incamminiamo verso le calanche di Piana.
C’eravamo passati in mezzo all’andata e mi erano sembrate bellissime: rocce rosse, che sembrano scolpite, tra cui le auto passano a pelo. C’è un sentiero panoramico che in un’oretta di cammino dovrebbe mostrare cose meravigliose.
In realtà all’inizio c’è una zona abbastanza ampia di pietre interessanti, poi ci si tuffa nel bosco e si sbircia qualcosa ogni tanto.
Il sentiero è segnato, ma null’altro. Niente indicazioni né descrizioni.
La meta vale di per sé tutto il cammino: una terrazza a picco da cui si scorge vagamente Porto e le baie vicine. Il panorama è bellissimo!

Ora che torniamo alla partenza sono le 20:30 e abbiamo la fortuna di vedere il sito al tramonto. Il tragitto verso casa è tranquillo e ci fermiamo al solito ristorante, per cenare e giocare a biliardo. Ultima volta, visto che domani traslochiamo.

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