Puntuale come non mai mi sveglia l’assicurazione chiedendomi info di un ipotetico e mai avvenuto passaggio di proprietà della mia macchina, poi guardo fuori e.. sorpresa, piove!
Forse non è il caso di fare un’ora e mezza di macchina per andare a passeggiare sul mare in un bel posto, così ci accontentiamo di 10 minuti e di una corsa a Cardiff Bay per mangiare qualcosa. Cose sane, cose da colazione normali o colazione all’inglese? facciamoci del male.. è tarda ora di pranzo e un english breakfast ci sta. Peccato che nessuno abbia il buon gusto di avvisarmi di quanto sia pesante, altrimenti avrei bevuto una sana Coca e ora non starei a riflettere sugli onion ring che ho voluto in più :-D
Il pome di shopping con il signor N e Ugo registra i seguenti cadaveri: un k-way mimetico, due paia di scarpe, una felpa della Lonsdale, un reggiseno e 4 libri (Pratchett + Goodkind).
Decompressione a piedi in alto sul divano, sorseggiando un buon Lapsang Souchung, sfogliando le guide che offre la casa (siamo troppo dei viaggiatori pigri, non ci siamo nemmeno muniti di guide turistiche!) e decidendo su come approcciare questo Galles (a caccia di miti e leggende? in treno? quien sabe..).
Da ricordare:
* Cardiff ha più ristoranti/bar/ecc. italiani di Milano
* nei negozi al momento di uscire si radunano almeno tre donzelle per augurarci sempre in coro e con voce fessa “Bye.. see you next time..”
* sono stata al Tesco, ma era solo un Tesco Express quindi non conta più di tanto (però sto meditando di scriverlo sul curriculum lo stesso!). Ugo alle mie spalle afferma che l’Inghilterra è una società basata su Tesco :-p
(..e ora sessione di cucina creativa!)