Il lungo ponte mi ha portato il crollo fisico e la conseguente necessità di non fare nulla. A riprova che dico il vero sul mio naso campeggia un orrendo e scomodo (non fa male, prude e dà un po’ fastidio) herpes, la solita antipatica conoscenza che rispunta quando sono a pezzi.
Così il primo maggio è passato dormendo e passeggiando lentamente, il due tra una grigliata e l’emicrania con due passaggi a letto, il tre all’aperto sonnecchiando ai bordi di una piscina e aprendo la stagione balneare per poi discutere di lavoro, il quattro sonnecchiando ai bordi della stessa piscina, discutendo a lungo di lavoro, finendo di rileggere per l’ennesima volta le gesta di Elizabeth e Darcy, infilandomi nei lavori di bricolage altrui.
La verità è che quando il signor N mi ha vista oggi pomeriggio mi ha apostrofata con un “ciao, bella asticiona!” e io non ho ancora smesso di pizzicarlo con le mie chele.. però non nego che il colore dei miei avambracci è un deciso astice ben bollito :-D
..e quindi mi sono sentita in dovere di andarlo a tormentare (“aspettate che adesso vengo io a spiegarvi come si fa!”) mentre costruiva uno scaffale insieme a mio padre (che poi sono carini: due generazioni a confronto, che si studiano per competenza e tecnica, senza mai nessuno dei due disposto a mollare!).