Viareggio.
Sole, mare, sabbia, sole, 2km di spiaggia, mare, 20 persone scarse, sole, neve.
Non è come Sanremo negli anni cinquanta, ma è abbastanza per telefonare a mammà e farla morire d’invidia e far sorridere il signor N che mi sente fare picho-pacho.
Camminare col golf e sotto la maglietta a mezze maniche e avere caldo, con le Tods (con dentro i calzini) in mano e i pantaloni (seri!) arrotolati, i piedi nell’acqua: il mare alla mia sinistra e le Alpi Apuane con le cime innevate alla mia destra.
In acqua con la muta e un’attrezzatura che non ho mai visto ci sono dei pescatori che pescano vongole (almeno a giudicare dal contenuto di un secchio in cui ho sbirciato), sulla spiaggia camminano cani (umidicci e divertiti quanto me) e persone serie che pensano di poter passeggiare impunemente con le scarpe.
Io me li immagino come i milanesi dei telefilm tornare sulla strada e imprecare per la sabbia che si è infilata nelle scarpe..
Sei venuta a Viareggio e non hai detto nulla?
Non ti permettere mai più!
Tu e il signor N avete l’obbligo morale di avvertirmi ogni volta che entrate sul suolo del Granducato. Ho detto!
Aggiungo… se venite meno a questa regola muoverò tutta la mia influenza al fine che il nuovo governo perché sia vietato la centrifuga di Loto.
Aggiungo che ho avuto qualche problema stanotte e questo ha causato la frase sconnessa di cui sopra… sigh sigh…