L’importanza di essere “R”

Ci risiamo, le poste mi colpiscono ancora.
Siccome sono stata a casa malata (2 settimane = 2 certificati = 2 raccomandate A/R) ho mandato il certificato di malattia all’INPS per raccomandata A/R, come scritto sul manuale del bravo impiegato.
Lunedì mattina trovo in casella il cedolino di ritorno. “Figo” ho pensato, raccomandata del 13 febbraio e cedolino di ritorno dopo neanche due settimane. Poi lo guardo bene.
La “firma per esteso del ricevente” non c’è e la “Data” nemmeno, c’è solo uno sgorbio su “Firma dell’incaricato alla distribuzione”.. in soldoni, il postino ha firmato e il ricevente no. Io della firma del postino non me ne faccio nulla e questo cedolino è inutile. Per quel che posso dimostrare io ho spedito qualcosa all’INPS e un postino da qualche parte nel mondo (il “Bollo dell’ufficio di distribuzione” ovviamente non c’è) l’ha ricevuto.
Il numero verde delle poste funziona 1 volta su 5, nelle altre il risponditore automatico si incroda portandoti dove vuole lui, così alla settima telefonata ho deciso di passare all’email e ho scritto chiedendo istruzioni per avere il rimborso della raccomandata A/R.
Se mi spediscono una raccomandata come se fosse una lettera semplice, perché devo pagare anche il servizio che non ho ricevuto?

(..e sto seriamente pensando di allertare l’avvocato per riavere i miei ricchi 3,5€..)

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