Trieste di giorno è il blu del mare che costeggiamo, lo scatolo spigoloso che sembra in alta montagna dove ci rinchiudiamo.
È il riflesso abbacinante del sole sul mare che non posso guardare perché ho ancora il buio negli occhi, mentre in bocca rimane il gusto del caffè appena bevuto.
È il fascino del mare d’inverno, dell’archeologia industriale che vedo al di là della ferrovia e che sembra finire sulla spiaggia.