Stampelle

Attraversare il mondo a passo di canguro, passando attraverso muscoli (che non sapevi nemmeno di avere) doloranti, svegliandosi una mattina e scoprendo che i muscoli sono ok ma ora le mani sono ko, con una gamba sola che si stanca e ti fa pensare solo a dove trovare la prossima sedia, rischiando di devastarmi scivolando dolcemente in un’aiuola, facendo shopping mirato perché quando mai riavrò il tempo di comprarmi qualcosa, odiando il telefono che continua a squillare perché so che è l’ufficio, valutando ad ogni istante distanza, slancio, durata ed equilibrio.. attraversare il mondo a passo di canguro, dicevo, lascia il tempo per meditare mentre il corpo si arrabbatta nella sua nuova quotidianità.
Sarà che le questioni di questioni di equilibrio del corpo sono traspirate anche altrove, ma qui si è fatto qualche bilancio e si è scoperto che:
* lavoro: non ci siamo. Sono in malattia e lavoro. La 14esima verrà devoluta alla causa della Jollyroger (che è dal meccanico e ad agosto dovrà rinnovare l’assicurazione..) e i soldi per le vacanze non ci sono.. aver lavorato un anno solo per vivere, beh, non mi sta bene (andare in vacanza e staccare a un certo punto diventa un *dovere*)
* questioni geografiche irrisolte: sono lì e io non ci voglio pensare più di tanto. Ma stare una settimana (o 10 giorni) dai miei un po’ ti ci costringe a pensare. I miei ovviamente vogliono che torni su, e vabbè, questo era noto. Il signor N vuole tornare su.. questo lo so da sempre. Ma io non sono pronta a tornare su. Non riesco a trovare un punto geografico “su” dove mi ci vedo. Non lo so. E se cambio lavoro, dove lo dovrei cercare?
..e altri punti che non mi sovvengono più. Mi ha interrotta il capo, per parlare di lavoro, per discutere quella scadenza fra 10 giorni che dobbiamo assolutamente rispettare.

(..stampello lentamente in là.)

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