Prendere l’MA1 ieri sera da Termini per tornare a casa dopo aver depositato il signor N nei pressi del suo treno è stata una fantastica avventura.
Intanto perché non passa.
Intanto perché lo attende l’umanità più varia.
Intanto perché è sempre pieno e quando non lo è la gente in attesa è almeno il doppio della capienza del suddetto bus.
Quando finalmente è arrivato, finalmente siamo saliti e come da manuale ho trovato un angolino in prossimità della porta, spiaccicata tra un fanciullo che sapeva di mandarino e un signore con due valige impossibilitato a sostenersi.
..e quando è partito è iniziato il divertimento.
L’autista era un Butt l’Upupa in versione romana, con i freni cigolanti, il piglio di uno Schumi in curva, che urlava ai passeggeri, che ne ha abbandonati due alla fermata sbagliata sostenendo fosse quella giusta e indicandogli la via prima da un lato e poi dall’altro (angolo tra le due indicazioni: 180°), che ha sorriso (meglio, ghignato) alla biondina straniera vicino alla porta borbottando “Mangiate di meno che me sfondate l’autobus!”
(..il fatto che assomigliasse un po’ ad Aigor ovviamente aiutava..)