Il mare dentro

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.

Nazim Hikmet, Arrivederci fratello mare, 1951 –

(adoro questa poesia da più di 15 anni, quando un bravo prof di italiano delle medie me la fece conoscere. È uscito recentemente un volume rilegato con le “Poesie d’amore” di Hikmet e le foto di Doisneau; tutte le volte che passo in libreria mi fermo a sfogliarlo)

3 risposte a “Il mare dentro”

  1. Io guardo solo le figure…

    …ma avrei delle cose da chiedere a quel Hikmet. Peccato che l’unico modo rimasto sia cercare le risposte qua e la…

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