Piangere

…sto scrivendo qui per non alzarmi e correre a chiudermi in bagno a piangere. Ma non andrebbe bene nemmeno il bagno. Non potrei urlare.
E invece io voglio urlare. Devo urlare.
Infatti parlo a voce bassa, controllata. Ho la faccia tirata. Se passo in corridoio mi girano alla larga.
Non sono arrabbiata.
Di più.
Molto di più.

Mesi fa ho fatto una scelta lavorativa. Ho permesso al mio lavoro di fagocitarmi perché credevo che alla lunga mi avrebbe giovato. Insomma valeva la pena di lavorare minimo 11 ore al giorno, se serviva a far capire al mio capo che sono brava, che faccio bene il mio lavoro, che la gente ama lavorare con me.

Mesi dopo, mi accorgo che:
1. il mio capo continua a non sapere quello che faccio
2. anche se è in copia in tutto quello che “emetto” non legge/non capisce
3. mi tratta come una bambina stupida, senza aver capito che lo stupido è lui. Se la gente bypassa la gerarchia e contatta me, non ti chiederesti perché?
4. non è possibile che a 50 anni non sappia assegnare la priorità alle richieste che gli arrivano. Non basta alzare la cornetta e dire “Te ne occupi tu? Dobbiamo dare questo dato entro domani” o fra tre giorni o due settimane. Non importa. Io sono piena per i prossimi sei mesi. Giorno per giorno ho delle scadenze fisse che si sovrappongono, poi arrivano le richieste urgentissime, poi i nuovi lavori, poi la manutenzione ordinaria..
5. poi non ti puoi permettere di non darmi le ferie perché quella è incinta, quello non sai cosa fa e quell’altra è sfigata e se gli si ammala il figlio come si fa? Non mi interessa. Non mi importa. Gli voglio bene, sono i miei amatissimi colleghi, non romperei mai le balle a nessuno, ma non mi interessa. Non mi dire che “Te lo dico all’ultimo, vediamo come vanno le cose”. Io volevo andare via. Capisci? Amici, mare, ecc.
6. La mail con la richiesta di ferie te l’ho mandata ieri mattina. Non ti sei degnato di rispondere. E hai avuto anche il coraggio di dire “Non ti ho risposto apposta”. NON MI HAI RISPOSTO APPOSTA?
Te lo dico io cosa dovevi fare: dovevi alzare la cornetta e dire, in tono gentile, che ti dispiaceva molto ma per i motivi blah-blah non potevi darmi le ferie. Non aspettare oggi pomeriggio e comunque non fare niente finché io non ti ho sollecitato…. Mi sarei incazzata anche ieri mattina, ma molto meno. Tu, almeno una volta, saresti stato corretto.

…………..

(..postato da Inkazzatissima..)

2 risposte a “Piangere”

  1. …e sono sempre qui… niente ferie, ma qualche minima gratificazione al mio ego… Tengo duro, fino alla prossima sbottata! (e intanto esco presco, e vaf.. ;-)) ) **Chee

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